La federazione degli Ordini Ingegneri Calabresi si rivolge ai quattro candidati alla Presidenza della Regione. Carmelo Gallo, Presidente Ordine Ingegneri Cosenza e Federazione Regionale, Domenico Condelli, Presidente Ordine Ingegneri Reggio Calabria, Gerlando Cuffaro, Presidente Ordine Ingegneri Catanzaro, Antonio Grilletta, Presidente Ordine Ingegneri Crotone e Salvatore Artusa, Presidente Ordine Ingegneri Vibo Valentia scrivono una sorta di manifesto programmatico.
"Le prossime elezioni regionali del 26 gennaio vedono la Calabria ancora indietro rispetto a quasi tutte le regioni italiane con riferimento a molti indicatori di sviluppo. Nonostante l’avvicendarsi negli ultimi trent’anni di rappresentanze politiche diverse, non si può non rilevare come nessuno sia riuscito ad incidere in modo strutturale nelle difficili dinamiche sociali della regione, rendendo evidente i limiti che hanno caratterizzato il regionalismo calabrese. Questa responsabilità, dalla quale nessuno può ritenersi escluso, - prosegue la federazione degli ingegneri- dovrebbe suggerire all’intera rappresentanza sociale calabrese la messa in campo di uno straordinario sforzo collettivo avente come unico fine il miglioramento della qualità di vita nei nostri territori".
"Riteniamo, come Ingegneri calabresi e rappresentanti di una categoria professionale di sicuro prestigio, di dover sottoporre ai candidati alla presidenza della regione una serie di riflessioni, o se volete, di obiettivi, che non siano semplici slogan elettorali, ma che possano rappresentare i punti qualificanti di una discussione da sviluppare insieme, per costruire una forte e convincente proposta collettiva.
Questo argomento rappresenta forse uno degli aspetti più allarmanti e delicati della dinamica demografica regionale di questo inizio di millennio. Nonostante le nostre eccellenti università e la qualità dei nostri giovani laureati, richiesti spesso in tutto il mondo, l’emigrazione professionale del nostro migliore capitale umano resta ancora altissima.
Come pensiamo di poter intervenire su questo tema?
Noi riteniamo che le politiche sin qui messe in campo abbiano fornito risposte ancora non del tutto convincenti.
Pensiamo, infatti, che occorre continuare ad investire con maggiore convinzione e incisività in quei settori ad alto contenuto tecnologico e sicuro sviluppo futuro. Una possibilità potrebbe essere quella di garantire finanziamenti e regole stabili per far nascere e sviluppare start-up formate da giovani professionisti calabresi. Tali iniziative, inoltre, potrebbero essere ulteriormente incentivate, se allocate all’interno delle più importanti aree industriali del territorio calabrese, come ad esempio quelle delle soppresse ASI (ora Corap) e nel retro porto di Gioia Tauro, andando a costituire una sorta di Clouds calabresi dell’innovazione, coerenti con le peculiarità del territorio che le ospita.
In tal senso è necessario coinvolgere ancora di più il sistema universitario e il mondo imprenditoriale che dovranno essere stimolati ad una più ampia “contaminazione” con l’intero territorio calabrese. Questo potrà avvenire, solo se tutto il “sistema calabria” riuscirà ad essere attrattivo in termini di efficienza e rapidità dei processi decisionali.
Si è sempre parlato di turismo e cultura come settori trainanti per il rilancio della Calabria. Il turismo ha soprattutto necessità di infrastrutture e di una migliore accessibilità. Attualmente la regione si presenta molto disomogenea, con aree più facilmente raggiungibili ed altre quasi isolate: in particolare l’area ionica è totalmente priva di infrastrutture moderne e soffre più di altri territori calabresi per queste mancanze.
I programmi avviati dalla Regione Calabria e dalle Ferrovie Italiane, hanno aperto una strada assolutamente convincente, a patto però che la mobilità su ferro venga estesa il più possibile, proprio lungo la dorsale ionica.
In maniera analoga, il sistema aeroportuale calabrese, non potrà prescindere dagli scali di Crotone e di Reggio Calabria, sui quali occorre fare una riflessione profonda.
Andranno rafforzati, inoltre, i rapporti tra la Regione, le Province e i Comuni soprattutto per quanto riguarda la possibilità di costruire programmi pluriennali di manutenzione delle infrastrutture stradali.
Non di meno, riteniamo sia necessario, completare le infrastrutture stradali da tempo avviate, soprattutto quelle relative alle trasversali EST-Ovest che garantirebbero un rapido ed veloce collegamento tra le due coste e le aree interni calabresi.
Come professionisti ci misuriamo quotidianamente con la Pubblica Amministrazione e quindi anche con quella regionale e molte volte ne subiamo le inefficienze, sia come professionisti che come semplici cittadini.
Ma bisogna rifuggire dallo stereotipo che vede la struttura tecnico-organizzativa della Regione Calabria e dei suoi Enti locali come l’emblema nazionale dell’inefficienza e del malcostume. Molti di noi possono testimoniare la competenza e il rigore di tanti funzionari.
Ciò non toglie, in ogni caso, che riteniamo assolutamente necessario programmare e realizzare un rilancio della macchina amministrativa regionale per rafforzare la qualità della sua azione a vantaggio dell’intero tessuto calabrese.
Pensiamo, quindi, che proprio dal buon governo regionale e dal buon funzionamento del suo motore dovrà partire il rilancio della Regione Calabria.
Cosa fare?
Tra le tante possibili attività, un’azione sicuramente utile può essere quella di costituire dei tavoli permanenti di confronto tra la politica, i dipartimenti regionali, i rappresentanti di tutte le categorie sociali, gli ordini professionali, per supportare l’organo politico nella predisposizione di atti legislativi e strumenti amministrativi, ricorrendo a procedure semplici, veloci e legalmente ineccepibili.
I “tempi di attraversamento” tra la costruzione dei programmi d’investimento e la realizzazione delle opere, potrebbero essere ulteriormente compressi se, nel bilancio regionale, venisse stabilmente inserito un capitolo di spesa relativo ad un “fondo di progettazione” utilizzabile anche dagli enti locali.
Ambiente e paesaggio rendono la Calabria una delle regioni più belle d’Italia. Ma è altrettanto evidente che esistono criticità rilevanti che ancora attendono una definitiva soluzione.
Ci riferiamo ad esempio alla necessità di bonificare con urgenza i numerosi siti utilizzati per anni come discarica (o anche sollecitare le bonifiche di livello nazionale – Crotone - in forte ritardo di attuazione) o nel rendere pienamente efficiente un sistema depurativo che mostra evidenti limiti.
Anche il problema del corretto smaltimento dei rifiuti urbani diventa sempre più grave e non appare oramai più sostenibile la mancanza di adeguati impianti di trattamento, soprattutto alla luce delle nuove tecnologie già attive da tempo in ogni parte d’Italia, e che operano con efficacia anche in presenza di percentuali di raccolta differenziata ben più alte delle nostre.
Riteniamo che andranno ancora sostenute le azioni già intraprese per rendere sismicamente più sicure le scuole e gli edifici strategici.
Nel campo della mitigazione del rischio idrogeologico, invece, è assolutamente necessario individuare con maggiore chiarezza i diversi livelli di azione.
Manutenzione e prevenzione sono due attività da programmare sinergicamente con serietà e costanza, anche attraverso una revisione di alcuni strumenti normativi, come ad esempio quello relativo all’estrazione di inerti nelle aste fluviali.
Un ruolo particolarmente importante, riteniamo possa essere svolto dai Consorzi di Bonifica che andranno impegnati, con specifici programmi, in quelle fondamentali azioni di manutenzione degli alvei fluviali che tanti problemi hanno creato nel nostro territorio regionale.
Un tema aperto resta quella della costituzione di un’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, che in altre Regioni d’Italia ha costituito un modello vincente di cura e prevenzione territoriale e che potrebbe garantire, anche in sinergia con la Autorità di Distretto dei bacini meridionali, una efficace programmazione soprattutto per analizzare e limitare i danni dovuti all’erosione delle coste, fenomeno in rapida evoluzione in grado di trasformare radicalmente il paesaggio, l’economia e l’utilizzo ai fini turistici delle nostre bellezze costiere.
Riteniamo sia assolutamente necessario costruire processi di supporto e concrete azioni di sostegno verso le città calabresi, favorendo programmi di rigenerazione urbana, rivolti sia alle periferie sia ai loro bellissimi centri storici.
La costituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria è senza dubbio un volano socio economico e ambientale per tutta la Regione Calabria e per la sua storia rappresenta uno straordinario punto di vista che si allunga anche oltre lo Stretto.
Anche il nuovo comune di Corigliano-Rossano, che con i suoi ottantamila abitanti è la terza città calabrese per popolazione, si candida a svolgere un ruolo importante in ambito regionale per la forza economico e culturale che esprime.
Su questi punti, seppur accennati in modo sintetico, ma anche su altri temi importanti, siamo pronti a poter dare il nostro contributo in termini di idee e di proposte.
Riteniamo pertanto utile conoscere a riguardo il vostro pensiero, nella convinzione che il confronto rappresenti il primo passo per costruire una Calabria migliore.
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