REGIONALI/ L'INTERVISTA AL CANDIDATO. Jole Santelli, l'unica "politica" in campo: "Più forti perché sappiamo fare squadra"

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images REGIONALI/ L'INTERVISTA AL CANDIDATO. Jole Santelli, l'unica "politica" in campo: "Più forti perché sappiamo fare squadra"
Jole Santelli
  22 gennaio 2020 08:51

Nel rispetto del principio della “par condicio”, il nostro giornale in occasione della campagna elettorale per il voto del 26 gennaio ha riservato uno spazio redazionale ai quattro candidati alla presidenza della Regione, quale espressione dei quattro schieramenti in competizione. Detto spazio poteva essere utilizzato in forma webtv o scritta. Il centrodestra compatto per non venire meno alla convinzione che anche in Calabria “uniti si vince” dopo le prolungate riflessioni e trattative fra i partner dello schieramento ha lanciato nella corsa verso la presidenza della Regione l’on. Jole Santelli, che ricopre anche la carica di coordinatrice regionale di FI. Santelli è sostenuta da sei liste: Forza Italia, Casa delle Libertà e Jole Santelli Presidente (le tre di matrice azzurra), Lega, Fratelli d'Italia e Udc. Prima di dar corpo alla intervista realizzata con Jole Santelli vi presentiamo la sua scheda

 

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di ENZO COSENTINO

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On.le Santelli, lei non è soltanto l’unica candidata donna alla presidenza della Regione ma anche l’unica che rappresenta la politica e ne difende ancora il ruolo. Secondo lei questa scelta quanto sarà apprezzata e condivisa dai calabresi?

“Siamo stati abituati all’idea che fare politica sia un disvalore. Addirittura, durante questa breve campagna elettorale, i miei avversari mi hanno additata come colei che fa politica e quindi è incapace di governare una regione. Sono certa che i calabresi siano in grado di guardare alla politica non più come al circuito dei favori agli amici degli amici, ma come a una forza in grado di garantire il benessere collettivo. Io ce la sto mettendo tutta affinché passi questo messaggio”.

Una campagna elettorale faticosa per tutti i diretti interessati al voto del 26 gennaio. Perché il centrodestra dovrebbe raccogliere maggiori consensi?

“Perché siamo ancora in grado di fare squadra. Vede, ho girato la Calabria in lungo e in largo in questi giorni e ovunque ho visto candidati che lavoravano insieme, mai l’uno contro l’altro.
Ho ascoltato nelle loro parole la passione autentica per il territorio, perché lo conoscono, conoscono gli elettori per nome. È questo che fa davvero la differenza.”
 
Anche lei nei suoi incontri con la gente ha promesso che ove dovesse guidare il nuovo governo della Calabria darà priorità ai problemi del lavoro per i giovani. Facendo cosa?

“Il tema del lavoro è trasversale in tutte le politiche che intendo attivare con la mia squadra di governo. Dagli asset che riteniamo fondamentali, ovvero agricoltura, innovazione, cultura e turismo possiamo creare occupazione. In questo senso anche la rete degli atenei calabresi può e deve fare la sua parte. Abbiamo già avviato il dialogo con questo mondo.”

La Calabria ha un futuro?

“Se pensassi che non lo abbia non saremmo qui a parlare. Non solo penso che la Calabria abbia un futuro, ma penso che sia molto più radioso del presente. Tocca ai calabresi cambiare atteggiamenti nei confronti della propria terra: se continuiamo a considerarci cittadini di serie B, a identificarci nelle cose negative, a piangerci addosso, anche gli altri ci guarderanno così. Dobbiamo essere noi i primi a parlare bene dei calabresi e del bello che custodiamo.”
 
Una domanda che è formulata ai quattro candidati governatore: chi ha detto in campagna elettorale più “bugie”, ammesso che ne siano state dette?

“Io posso rispondere per me: non dico bugie, tanto meno in campagna elettorale. Che senso ha dire cose che non sono vere? Si perde credibilità agli occhi di chi potrebbe sceglierti e affidarti una responsabilità importante con il suo voto. Mi auguro che nessuno dei candidati abbia mentito, per screditare un avversario o facendo promesse che non può mantenere. Non lo trovo leale e per me la lealtà è un valore.”

 

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