Regionali. Nel Pd è "lotta continua": gli oliveriani non digeriscono Callipo. Drosi attacca Zingaretti

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Michele Drosi
  01 dicembre 2019 14:19

Il dichiarato – da Zingaretti in prima persona- appoggio del Pd alla candidatura “civica” dell’imprenditore Pippo Callipo che presenta una sua lista per la presidenza della  regione Calabria non piace ad una consistente pattuglia di dem che invece è schierata a fianco del governatore uscente, Mario  Oliverio.Nel Pd calabrese è “lotta continua” che sicuramente avrà ricadute sul risultato elettorale. Vi sono precedenti nei  rapporti politici fra Callipo e Oliverio. Dovuti al fatto che in alcune occasioni elettorali l’imprenditore ha appoggiato candidati di centrodestra piuttosto che di centrosinistra e segnatamente del Pd. Una situazione quindi che in casa Pd Calabria non sembra di facile digestione. E’ pesante nelle sue considerazioni Michele Drosi, Presidente dell’Assemblea Provinciale del Partito Democratico di Catanzaro

La nota del dirigente PD

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“Il Partito Democratico e il suo segretario nazionale non finiscono mai di sorprendere. E’ davvero incredibile e fuori dalla realtà definire la candidatura dell’imprenditore Pippo Callipo “ un elemento di grande novità politica e di spinta al cambiamento che può innescare una rivoluzione dolce …”, in quanto si tratta di una vecchia conoscenza che già alle regionali del 2010 si è candidato in alternativa al centro sinistra guidato da Agazio Loiero, registrando una sonora sconfitta.”

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Drosi apre uno spaccato politico che non sarà ovviamente ben accetto ai vertici del suo Partito. Si chiede e lo chiede ai dem

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“Come può essere, infatti, protagonista e artefice di una rivoluzione, seppure dolce, chi ripetutamente ha sostenuto la coalizione di centro destra alle regionali del 2014 e alle politiche del 2018 contro i candidati del centrosinistra e, quindi, anche del deputato Viscomi, che non ha perso tempo a farsi immortalare con il noto imprenditore del tonno, dopo essere stato per oltre tre anni dirigente e vicepresidente al fianco di Oliverio.

Il fatto è che il PD, ormai, ha una linea chiara che è quella di scegliere preferibilmente come presidenti delle regioni candidati imprenditori che hanno sostenuto e votato il centro destra, come è già avvenuto in Umbria registrando una clamorosa sconfitta e come si sta verificando in Calabria.

Tutto questo è sbagliato politicamente, inaccettabile e incomprensibile, proprio nel momento in cui da più parti si erano levate voci autorevoli e appelli responsabili per recuperare le ragioni di una possibile sintesi. 

In questi mesi, da parte della Direzione Nazionale, si è agito per dividere  e per mettere al bando l’esperienza di governo di Mario Oliverio, rifiutando incomprensibilmente di prendere in esame il lavoro e i risultati di questi anni. 

Il segretario Zingaretti, che pure si è giovato del nostro grande sostegno alle primarie per la sua elezione, ha calpestato le legittime richieste, avanzate da migliaia di iscritti, da tanti amministratori, dagli organismi territoriali, di poter tenere le primarie per scegliere il candidato a Presidente della Regione.

Un partito siffatto, che si è caratterizzato per una conduzione politica penosa e dilettantesca, porterà il PD all’irrilevanza politica, come, del resto, sta già avvenendo a livello nazionale con il governo giallorosso, contraddistinto da polemiche e contrapposizioni quotidiane e da una totale disattenzione nei confronti del Sud e della Calabria

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