"Prima vinciamo in Umbria e poi pensiamo a tutto il resto, ma noi chiediamo candidati nuovi". Taglia corto così Matteo Salvini a margine di un'iniziativa al mercato romano di piazza Epiro, rispondendo a chi gli chiede se resta il veto della Lega sull'azzurro Mario Occhiuto, candidato governatore del centrodestra in Calabria. "Se ha il Comune in bancarotta - chiede Salvini -, come fa a fare il governatore? E' come candidare la Raggi a fare il presidente del Consiglio", ironizza il leader della Lega.
Se qualcuno avesse avuto dubbi su eventuali ripensamenti leghisti al muro eretto contro la candidatura a presidente di Mario Occhiuto, può toglierseli definitivamente. A pochi giorni da voto in Umbria (il 27 ottobre), il capitano parla chiaro (ri)bocciando la prima scelta di Forza Italia, a cui spetta comunque il diritto di selezione. Nelle ultime ore, sono aumentate le quotazioni del senatore Giuseppe Mangialavori su cui più che le resistenze interne pesa la propria indisponibilità a candidarsi. Certo quando la chiamata arriva dall'alto, tutto può cambiare.
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