Signorello e Deonofrio, rilanciano la battaglia sulla trasparenza complessiva della “Nuova Fiat” di Girifalco. E chiedono un Consiglio Comunale ad hoc.
10 marzo 2021 20:45di MASSIMO PINNA
“E’ incredibile come, da un lato, si convenga sull’urgenza di correre quando c’è da realizzare infrastrutture e, dall’altro, invece, si rimane inerti nel rendere operative le infrastrutture realizzate”.
Il gruppo politico “Viviamo Girifalco” che in Consiglio Comunale è rappresentato dai consiglieri Teresa Signorello e Mario Deonofrio, prendono posizione ufficiale sulla Rems di Girifalco (Residenza di accoglienza per gli autori di reati affetti da disturbi mentali) e chiede “una seduta del Consiglio Comunale, sull’argomento (anche alla presenza del Garante Siviglia, dei Commissari della Sanità e dell’Asp e del consigliere regionale Pitaro), per avere contezza pubblica dei successivi adempimenti”
Ovvero, sulla scorta dell'intervento del garante del diritti dei detenuti, Agostino Siviglia.
E del consigliere regionale, Francesco Pitaro.
Il gruppo Viviamo Girifalco, come detto rappresentato da Teresa Signorello e dall’ex sindaco Mario Deonofrio, che negli anni della sua gestione ha visto nascere, crescere, ed infine, portare a compimento, il progetto ideato da Salvatore Vonella, ex vicesindaco, ed esponente del Comitato Emergenza Sanità, chiede dunque, certezza e contezza, soprattutto condivisione, ad una maggioranza che notoriamente mediaticamente esposta, su questo progetto, ha scelto il profilo “basso”. Stranamente.
A riprova, da ultimo, la visita del consigliere regionale e presidente della commissione regionale Sanità, Baldo Esposito e del direttore amministrativo dell’Asp di Catanzaro Francesco Marchitelli, ripresa solo dal Comitato Emergenza Sanità.
Alla luce di tutto ciò e della importanza regionale, se non nazionale del progetto, Signorello e Deonofrio, chiedono al sindaco Pietrantonio Cristofaro: “di bandire la procedura ad evidenza pubblica per l’acquisto degli arredi e delle attrezzature e – aggiungono - di perfezionare il procedimento di autorizzazione e/o accreditamento della Rems”.
Naturalmente, senza omettere di “definire la forma di gestione della struttura stessa (pubblica e/o a gestione privata)”.
"Dinanzi ad un’infrastruttura di cosi elevata importanza sociale per la Calabria - aggiungono - la nostra opinione è che occorra unire le forze e remare assieme nella direzione di renderla funzionante nel minor tempo possibile”.
Una struttura, tuttora inattiva, nonostante l’ultimazione dei lavori (già in data 31 dicembre 2020) di ristrutturazione, come hanno segnalato il Garante regionale dei diritti delle persone detenute Agostino Siviglia e il consigliere regionale Francesco Pitaro.
"L’interesse della nostra comunità per questa struttura sanitaria è - si legge nella nota - duplice: contribuire a far rispettare i diritti di chi deve essere ospitato ex lege nella Rems e non nelle carceri e permettere di assumere personale e di rispondere alla grande richiesta di lavoro che proviene dal territorio. A nostro avviso, c’è da sostenere la richiesta del consigliere Pitaro rivolta al Presidente della Regione, al Commissario per la sanità e all’Asp di Catanzaro, affinché si adottino i provvedimenti necessari per rendere operativa la Rems".
"Ma al contempo, è - affermano - necessario che il Consiglio comunale dedichi una seduta sull’argomento (anche alla presenza del Garante Siviglia, dei Commissari della Sanità e dell’Asp e del consigliere Pitaro), per avere contezza pubblica dei successivi adempimenti: 1) bandire la procedura ad evidenza pubblica per l’acquisto degli arredi e delle attrezzature; 2) perfezionare il procedimento di autorizzazione e/o accreditamento della Rems; 3) definire la forma di gestione della struttura stessa (pubblica e/o a gestione privata)".
Il tutto è presto detto. "Dinanzi ad un’infrastruttura di cosi elevata importanza sociale per la Calabria la nostra opinione è che occorra unire le forze e remare assieme nella direzione di renderla funzionante nel minor tempo possibile”.
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