Il TAR Calabria con sentenza n.1673 del 14.10.2019 ha definitivamente rigettato i ricorsi proposti da una ditta privata nei confronti dei provvedimenti di revoca delle concessioni di suolo pubblico e ripristino dello stato dei luoghi, rigettando così la domanda di risarcimento danni avanzata contro il Comune di Cosenza che nel corso del giudizio aveva eseguito lo sgombero per garantire l’esecuzione dei lavori pubblici di riqualificazione dell’area in corso Mazzini adiacente la fontana di Giugno.
Il TAR, che ha respinto anche la domanda di risarcimento danni e di indennizzo per il “sacrificio” subito dal ricorrente, ha condiviso le ragioni dell’Ente, rappresentato dall’avvocato Agostino Rosselli, ed ha riaffermato i seguenti principi: la Pubblica Amministrazione in qualsiasi momento per sopravvenuti motivi di pubblico interesse o di tutela della sicurezza stradale, può revocare le concessioni di suolo pubblico senza corrispondere alcun indennizzo; la natura dell'autorizzazione, temporanea e derogatoria rispetto all'uso generale del bene pubblico, esclude che in capo al concessionario del suolo pubblico si sia formato un affidamento in vantaggio con conseguente impossibilità di ottenere alcun risarcimento. Le ragioni di pubblico interesse addotte dal Comune di Cosenza, quali la necessità di una riqualificazione dello stato dei luoghi destinati a far parte dell’isola pedonale e del Museo all’aperto Bilotti (Mab) e anche la prospettata necessità di garantire una maggiore sicurezza della sede del Comando Carabinieri di Cosenza, sono state ritenute meritevoli di tutela da parte del Tribunale Amministrativo Regionale.
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