di FRANCESCO PARAVATI
Se anche la mitica Donna Lina alla veneranda eta’ di 92 anni ha superato il Corona Virus e ha riaperto i battenti della sua paninoteca Tabacchi e colazioni, vuol dire davvero che la Calabria è pronta a ripartire, magari con il peperoncino che disinfetta forse meglio dell’Amuchina. Lo storico locale del comune di Stalettì, sulla statale 106, aperta sempre anche a capodanno da oltre 60 anni, ha chiuso i battenti per due mesi dai primi di marzo, ubbidendo al lock down. Fino a qualche giorno fa. Dopo due mesi di chiusura, non era mai successo neanche nei periodi più bui, Donna Lina ha riaperto il 5 maggio e ripreso a fare i suoi mitici panini che hanno nutrito generazioni di calabresi, camionisti e vacanzieri nel tratto più mondano della Statale 106. Anche se, per il momento, solo da asporto e senza il re dei panini, quello con “patati e pipi”, ancora bloccato dall’incrocio delle ordinanze del lock down sulle cucine e i piatti caldi.
Neanche donna Lina compare dietro il bancone (non ancora, ma chi la conosce sa che non resisterà a lungo). Nello storico locale non si può accedere, bisogna aspettare i panini che si possono consumare solo da asporto nell’assolato cortile. Neanche la splendida terrazza con vista a volo radente sul golfo di Squillace è ancora agibile, ma l‘atmosfera e i sapori di questo luogo incantato su cui il tempo non sembra passare è quella di sempre. Merito della nipote, Angela Corapi, del compagno e della mamma di Angela, che assistono i clienti, per delega espressa della capostipite. Tra l’altro il panino alla “zingara”, invenzione recente portata dal compagno di Angela, un impasto saporitissimo e piccantissimo di pecorino, peperoncino, soppressata, salame e chissà cos’altro (da mangiare con una fetta di pomodoro per non bruciarsi le papille gustative), ha sostituito più che degnamente, almeno per il momento, i “patati e pipi frijuti”, in attesa che la friggitrice torni a fare il suo lavoro. Le birre fresche, i palloni “super santos” appesi al soffitto come dei capicolli, la gentilezza di Angela e della mamma sono il segnale più bello dell’estate che, anche se diversa dalle altre, è inesorabilmente arrivata sulla costa ionica lasciandosi alle spalle, si spera, le paure di questo assurdo periodo storico.
“Avremmo potuto continuare ad aprire come tabacchi - spiegano Angela e la mamma - ma non abbiamo voluto per non mettere a rischio la salute di donna Lina”, ora sono ripartite con guanti mascherine e amuchina per tutti i clienti in paziente attesa fuori. E donna Lina che dice? “Lei sta bene, voleva riaprire subito, diceva “cchi ssu’ sti blocchi? sugnu pacci!” La saggia marescialla (soprannome dovuto al carattere irascibile e onesto da gendarme), pur comprendendo la gravità della situazione, continuava a dire a figlia e nipote: “nui avimu e faticara invece ma bloccano hannu e trovara na soluzione”! Ora, in piena ripartenza, sarà più tranquilla anche lei che senza “faticara”, pur a 92 anni, non riesce a stare e che, alla faccia degli stereotipi sulla Calabria assistenzialista, non ha neanche chiesto le 600 euro!
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