"Prendendo atto delle buone intenzioni del sindaco Abramo espresse in un post sui social dove sostiene che “le grandi opere cambieranno il quartiere Lido e saranno uno straordinario volano di sviluppo per tutta la città”, corre l’obbligo di rammentare al primo cittadino alcuni dati oggettivi che, di fatto, contrastano con il suo entusiasmo". Esordisce così il consigliere comunale Eugenio Riccio che poi continua con un lungo elenco di procedure "bloccate".
"Partiamo dall’ente fiera: una volta completati i lavori per la sua realizzazione, non potrà essere utilizzato perché il progetto non prevede la sistemazione delle aree esterne e a servizi. Ci vorranno, infatti, diverse centinaia di migliaia di euro per completare i lavori che al momento non ci sono; sul depuratore tutto è fermo, al momento riguardo al previsto progetto di riqualificazione sono stati spesi 500mila euro quest’estate con i risultati e la puzza sotto occhi e naso di tutti; i lavori del porto sono anch’essi fermi, atteso che il previsto cronoprogramma non è stato rispettato e l’iter procedurale relativo alla progettazione sembrerebbe essere in alto mare in quanto sprovvisto della valutazione di impatto ambientale richiesta dal d.lgs. 152/2006 in materia di ambiente. E ancora - dichiara Riccio- proseguiamo con il passaggio a livello e il sovrappasso della stazione ferroviaria, procedimenti fermi tanto che se ne sono perse le tracce; sul Piano comunale delle spiagge gli adeguamenti normativi per gli stabilimenti balneari sono in alto mare, così come gli allineamenti dei lidi al lungomare di Giovino, e sono stati autorizzati lidi in aree a rischio idrogeologico non previste dal Piano; per l’ex cinema Orso la pratica è ferma con tutte e quattro le frecce, il distaccamento dei vigili urbani a Lido resta una chimera per la sicurezza del quartiere, sulla bonifica dell’alveo della Fiumarella e del Castace è tutto bloccato e la situazione a rischio per il pericolo di inondazioni. La lista continua con la rotatoria di Giovino: la mancata realizzazione della complanare a monte della Ss106 da parte dei privati e/o del Comune rischia di fatto di rendere non sicuro lo svincolo, un paradosso incredibile. Su Giovino e il suo sviluppo, questa è la madre di tutte le battaglie dove l’amministrazione dimostra chiaramente di non avere un progetto e, soprattutto, di non avere una visione di città proiettata nei prossimi decenni".
"La disamina fin qui fatta - prosegue Riccio- non vuole essere una critica perniciosa dell’operato del sindaco, ma vuole essere una fotografia dello stato dell’arte e delle relative criticità che devono essere rimosse. Al sindaco, infatti, voglio semplicemente far presente che, se apprezzabile è il suo sforzo finalizzato a migliorare la qualità della vita dei cittadini attraverso la programmazione e la realizzazione di opere pubbliche, non meno importante è la gestione del presente con una corretta programmazione dei servizi ai cittadini e dell'ordinario. Pertanto, il mio intervento va considerato come una critica costruttiva affinché le esternazioni fatte dal sindaco non siano relegate ad una mera campagna di propaganda".
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