Ricorso di Comuni del Crotonese contro la gestione dell'idrico decisa dalla Regione: "Non abbiamo copertura dei costi"

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Un tratto di una condotta idrica guasto

Il ricorso depositato dall'avvocato Alfredo Gualteri al Tar Calabria contesta il cronoprogramma elaborato da Arrical

  07 febbraio 2023 19:15

I Comuni del Crotonese contestano il cronoprogramma con cui Arrical (la multiutility regionale) ha affidato a Sorical la gestione del servizio idrico integrato. Nel ricorso depositato dall'avvocato Alfredo Gualtieri si chiede la sospensione è l'annullamento del decreto con cui il commissario di Arrical ha definito il "subentro del predetto
gestore unico agli attuali gestori - si legge nel ricorso - , con previsione che la gestione del servizio permarrà per l’intero anno 2023 in capo ai Comuni/gestori esistenti [art. 1, lett. a)], pur se il Piano operativo di organizzazione del servizio ed il Piano d’Ambito aggiornato, necessari all’avvio della gestione unica, non risultano ad oggi essere stati approvati/elaborati".

Nell'impugnativa dei comuni di Crotone, Santa Severina, Isola Capo Rizzuto, San Mauro Marchesato, Strongoli, Mesoraca, Petilia Policastro, Rocca di Neto, Roccabernarda, San Nicola dell'Alto, Cutro e Cotronei si legge "quanto previsto a livello regionale contrasta con la normativa vigente e reca forti pregiudizi, anche economici, ai Comuni convenzionati che, come sopra rappresentati e difesi, propongono ricorso avverso i citati decreto, nonché, sua pure in via subordinata, eccezione di “incostituzionalità” della legge regionale della Calabria 20 aprile 2022, n. 10, limitatamente all’ art. 18 – bis inserito con l’art. 3 della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 32". 

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Stando al ricorso: "il percorso di aggregazione a formazione progressiva delineato nel citato cronoprogramma della fase preliminare non coinvolge affatto gli Enti pubblici locali ed i soggetti gestori del servizio esistenti con i quali, invece, devono essere obbligatoriamente definiti e perfezionati i rapporti ai sensi dell’art. 113 TUEL e dell’art. 153, co. 1, del D.Lgs. 152/2006, avviando le trattative volte a determinare l’aggregazione nella gestione unica d’Ambito". 

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E ancora "La conseguenza immediata di tali previsioni per tutti i Comuni/ gestori del servizio, compresi i 14 Comuni consorziati, è data dal fatto che senza la riscossione della tariffa i Comuni, dall’1/1/2023, non hanno più la copertura di costi del servizio per cui, stante così le cose, devono obbligatoriamente farsene carico per come previsto dall’art. 1 della citata Declaratoria allegata al Cronoprogramma, nei propri “PEF del servizio idrico integrato per l’anno 2023”. Né la “modifica” del decreto n. 30, disposta con il decreto n. 1/2023 “migliora la situazione”, perché non fa che ripetere, con marginali rettifiche, le illegittimità del precedente". 

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