Riflessione del dottore Saverio Palermo: "La Calabria si fa male da sola, necessaria una seconda PET a Catanzaro"

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Il dottor Saverio Palermo
  30 settembre 2022 17:02

Questo del dott. Saverio Palermo non è lo sfogo di un medico già primario di Medicina Nucleare del “Pugliese” e tenace sostenitore della necessità, anzi dell’urgenza, di sanare il problema relativo alla dotazione di una seconda PET, strumento indispensabile per far fronte alla diagnostica di patologie oncologiche. La Pet non è un “biscottino palliativo”, ma un sistema di indagine tomografica necessario. Il dott. Saverio Palermo da competente della materia torna sull’argomento con dovizia di elementi “storici” clinici e tecnici che hanno alimentato le sue battaglie.  Oggi Saverio Palermo torna sull’argomento, sperando, nell’interesse della comunità calabrese, che ora vi siano alla guida della nostra sanità persone per bene, non refrattarie a migliorare gli standard primari per una sistema salute da mondo civile. Come deve essere considerato il Pianeta Calabria. Proponiamo la riflessione del dott. Saverio Palermo animati da uno spirito collaborativo come è nella mission de La Nuova Calabria (enzo cosentino)

Ho sempre pensato, e credo a ragione,  che tra le  principali  qualità di un manager  vi sia quella di prevedere, immaginare, programmare.  Il concetto valido in qualsiasi campo di attività, diventa fondamentale nella gestione della Salute, da sempre e da tutti definita uno, se non il primo, tra i diritti del cittadino.   In  una situazione, poi, di profonda emergenza economica, la programmazione che tenga conto delle reali necessità, della distribuzione delle azioni sul territorio, della futuribile evoluzione delle patologie, diventa indispensabile per la ottimale gestione  delle risorse  in una logica di priorità assistenziale. Voglio  parlare di un campo e metodica a me familiare, la Medicina Nucleare  e la PET/Tc in particolare,   oggetto di battaglie decennali mirate  a far raggiungere, in Calabria, se non livelli di eccellenza, almeno quelli  equiparati agli standard medi di qualità nazionali. 

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Tali indagini, di principale interesse ed applicazione oncologica, sono state da sempre fanalino di coda tra  gli interessi dei Direttori Generali , Commissari che si sono succeduti  negli anni;   per motivi ancora a me inspiegabili, giustificati solo da ignoranza specifica dei problemi tecnici e metodologici  e, soprattutto, dalla  scarsa previsione di quelle che avrebbero potuto essere ,ed oggi sono, emergenze sanitarie.  I dati, tradotti dai numeri, oggi che anche la PET/Tc  dal 2009 operativa presso l’Ospedale Pugliese Ciaccio è stata sospesa , sono che resistono sul territorio tre soli Centri dotati di simile apparecchiatura,  per una copertura  assistenziale  pari a  circa  900.000 pz/Centro,   a fronte di una media nazionale che si attesta su  400.00 pz/ Centro.  La ricaduta finale di tale evidente discrepanza  è lo slittamento oltre misura dei tempi di attesa,   una emigrazione sanitaria incontrollabile e dai costi elevatissimi per la Regione Calabria, che già nel 2012 era di 2,5 milioni di euro/anno, una pressione sui Centri  disponibili che mette a rischio  i livelli medi di assistenza. 

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A Catanzaro oggi si parla ancora ed ancora di integrazione tra Ospedale e Policlinico, assolutamente da sempre condivisa, se gestita secondo criteri di razionalità ed equivalenza, ma, per lo specifico settore,  per il quale si immagina  come sufficiente  un solo Tomografo PET, una  inconfutabile sottovalutazione delle necessità assistenziali.  Né  può essere giustificata  la paventata  esiguità delle risorse:  già più volte, con analisi critica certificata,  era stato evidenziato che, quanto speso in un solo  anno a copertura delle spese per la  migrazione verso altre Regioni,  avrebbe potuto permettere  l’acquisto ed installazione  della necessaria apparecchiatura,  con una prospettica  ricaduta positiva anche  economica  generata   da una probabile inversione dei flussi dei pazienti da  Regioni limitrofe.

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Perché ancora  ritenere che la Calabria  debba essere sempre penalizzata  rispetto agli altri territori  nazionali, resta per me ancora oggi  un mistero incomprensibile,  espressione di una  evidente inadeguatezza del Sistema, di  una incapacità  gestionale, di quanti chiamati  a governarlo e,  alla fine,  di una probabile  anteposizione  di interessi di parte alle necessità  ed attese  dei  cittadini.

Saverio Palermo

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