"Oggi 5 dicembre Rifondazione Comunista apre la campagna sociale con decine di presidi e volantinaggi in tutta Italia che diventeranno centinaia nel corso della settimana. Abbiamo scelto di dare inizio alla campagna nella data del 5 dicembre in contemporanea con lo sciopero generale in Francia contro la riforma delle pensioni di Macron. I lavoratori francesi difendono il diritto di andare in pensione a 62 anni e il sistema retributivo. Mentre in Italia si vuole eliminare una misura minimale come quota 100 i francesi rivendicano di abbassare la soglia per andare in pensione a 60 anni. Anche in Italia torniamo a rivendicare con forza l’abolizione della legge Fornero e perlomeno il diritto per tutti di andare in pensione a 62 anni, anzi per le donne prima con annualità di vantaggio. Le lotte francesi dimostrano che è possibile rifiutare le controriforme neoliberiste antipopolari. Con la nostra campagna indichiamo i contenuti del cambiamento reale di cui ci sarebbe bisogno nel nostro paese".
E' quanto si legge in una nota stampa del segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, riguardante il lancio di questa campagna sociale. Anche il PRC della Calabria sarà presente con presidi e volantinaggi in tutta la Regione.
"Purtroppo - prosegue la nota - il governo risulta del tutto inadeguato prigioniero di un’impostazione programmatica neoliberista. Lo dimostra il surreale dibattito sul Mes in cui il PD di nuovo assume il ruolo di rappresentante in Italia della governance neoliberista europea. Non si ferma l’avanzata della destra se non si mettono il centro i bisogni e i diritti di lavoratrici e lavoratori. Occorre una svolta, quella che il governo si rifiuta di fare. Rifondazione Comunista propone di - cancellare legge Fornero, Jobs Act e tutte le altre norme che hanno precarizzato il lavoro, - reintrodurre articolo 18 e garantire salario minimo orario di 9 euro a tutte/i, - estensione reddito minimo garantito, - tassazione grandi ricchezze e patrimoni e forte progressività fiscale, stop grandi opere inutili, taglio spese militari e stop all’acquisto degli F35. per finanziare sanità, scuola, politiche sociali che abbia al centro la riconversione ecologica e la messa in sicurezza del territorio. Nelle strade, - conclude - nelle piazze, davanti ai luoghi di lavoro ricostruiamo una sinistra antifascista popolare e un movimento per l’alternativa."
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