L'ex assessore Casalinuovo si dice deluso dal sindaco e confessa di non essere stato avvisato da Fiorita prima del sindaco. Il rimpasto è stato un'operazione di trasformismo con cui si è rafforzata una componente di centrodestra
29 settembre 2023 18:25di GABRIELE RUBINO
Il rimpasto di Giunta è stata un'operazione all'insegna del "trasformismo", con cui si è sacrificata la politica sull'altare dell'algebra, soddisfacendo lo schieramento di Talerico, di centrodestra, per effetto di cui si è tradito il patto con gli elettori. Questi alcuni passaggi di una densa intervista rilasciata a La Nuova Calabria dall'ex assessore Aldo Casalinuovo che, assieme a Venturino Lazzaro e Nino Cosentino, ha 'subito' l'avvicendamento agostano nell'esecutivo guidato da Nicola Fiorita. A proposito del sindaco Casalinuovo ha rivelato di non aver ricevuto alcuna comunicazione preventiva dallo stesso, ma di aver ufficialmente scoperto di essere fuori al momento della revoca delle deleghe.
Come giudica politicamente il rimpasto di Giunta? "E' un'operazione politica che si può condividere o non condividere. Io non l'ho condivisa, continuo a non condividerla e ho spiegato le ragioni per cui non la condivido. Noi, e intendo lo schieramento di centrosinistra, abbiamo eletto a sindaco Nicola Fiorita un po' più di un anno fa identificandolo come rappresentante di un certo progetto politico. Un progetto di centrosinistra che abbiamo tutti faticosamente contribuito a comporre, prima con un tavolo e poi con tante interlocuzioni. Partendo da quel presupposto, l'operazione a cui si è dato luogo non può essere condivisa. Si è aperto a una componente di sostegno, che però si identifica in maniera precisa con il centrodestra. Questa componente si è rafforzata per effetto di un'operazione trasformistica perché alcuni consiglieri che erano stati eletti dall'altra parte, con il centrodestra, sono poi confluiti nell'altro schieramento per il tramite del gruppo di Talerico. Questa operazione intacca fortemente il progetto originario ed è molto discutibile. In campagna elettorale, il nostro schieramento criticava fortemente Donato perché sostenuto da uno schieramento eterogeneo, composto da componenti inconciliabili e incompatibili. Ora cosa è accaduto? Si è verificato esattamente quello che noi criticavamo e, forse, anche un po' in peggio".
Alla domanda se è stato tradito il mandato elettorale, Casalinuovo ha risposto: "Penso che si possa dire sì. Se si amplia a una componente non di centrosinistra, in qualche modo tradiamo il mandato elettorale. Chi ha preso il mio posto in assessorato, con il quale non ho alcun tipo di contrasto personale, è stato candidato alle Regionali con Forza Italia ed eletto, al Comune, con una lista che appoggiava, anche al ballottaggio, il candidato Donato. Lo stesso Talerico è stato eletto in Consiglio regionale con Forza Italia, fa parte di 'Noi con l'Italia' di Lupi. E' una compagine che si ascrive chiaramente al centrodestra. Credo si sia creato un cortocircuito che non va bene".
Il sindaco Fiorita ha giustificato il rimpasto con la necessità di rafforzare la stabilità dell'Amministrazione. Non è un valido motivo? : "Non ci sono stato momenti di crisi della Giunta Fiorita che abbiano lasciato ipotizzare a una caduta dell'esecutivo. La stabilità non può andare a discapito del progetto politico che si è proposto, Allora io dico: se il gruppo di Talerico acquisisce ulteriori consiglieri cosa si fa? Si tolgono ulteriori assessori per metterne altri afferenti a quel gruppo? Poi rimarrà solo Fiorita con assessori di centrodestra? Questo sarebbe un buon risultato? Il dato politico va anteposto al dato numerico. Pur con tutte le elasticità del caso, ma non può essere nemmeno che noi mettiamo all'asta al miglior offerente il progetto politico perché poi abbiamo in cambio la stabilità. Tante volte si è richiamato il fatto che ci sono stati casi di Giunte minoritarie rispetto ai numeri del Consiglio ma che hanno portato a termine il mandato. L'esempio è quello di Lamezia di Gianni Speranza, ma anche il caso di Soverato - sebbene leggermente diverso -, con il sindaco di Alecci".
Il continuo susseguirsi di voci sul rimpasto non è stato fastidioso? "Non solo fastidioso ma anche logorante per la Giunta e che ha nuociuto alla stessa serenità dell'azione. Era una questione che andava troncata, ma non in termini tassativi o rigidi. Ma non può essere che noi svendiamo tutto quello che abbiamo fatto prima, tutto quello che è il patrimonio di quella coalizione politica che ha vinto le elezioni perché c'è necessità del rimpasto. E chi lo ha detto? Qual era il motivo della forte necessità del rimpasto se non le spinte di consiglieri che sono passati da una parte all'altra. Una componente attuale della Giunta che è stata sempre schierata a destra. Questo prezzo che si è pagato è stato un prezzo alto e il giudizio che si dà su questa operazione è mediamente negativo. Non è un'operazione che ha giovato all'immagine del sindaco e della sua Amministrazione".
C'è stato un confronto con Fiorita prima dei cambi in Giunta? "Il sindaco con me non ha mai parlato di un possibile avvicendamento nella Giunta o di un'operazione di questo tipo. Credo non lo abbia fatto nemmeno con Lazzaro e con Cosentino. Io non mi sono dimesso perché ognuno si deve assumere le responsabilità delle proprie azioni. Sono stato corretto e operativo. Sono rimasto molto perplesso. C'è stata una richiesta di una componente politica, che non faceva parte dello schieramento originario, alla quale il sindaco ha ritenuto di rispondere positivamente. In sostanza l'ho scoperto quando ha revocato le deleghe".
Quanto ha inciso l'attuale frammentazione nel Pd? "La situazione del Partito democratico desta preoccupazione. Ha inciso nel senso che non c'è stata nessuna presa di posizione chiara su questo tipo di operazione, tranne una piccola uscita di Giampà. Dopodiché non c'è stata alcuna presa di posizione. Ha inciso la frammentazione ma il Pd si è rivelato un marginale in questa vicenda".
E' stato lasciato solo dal suo schieramento quando nei mesi scorsi ha subito continui e plurimi attacchi? "Non c'è dubbio. Siccome sono abituato a combattere e a non lamentarmi non ho fatto polemiche. Ma che questo sia effettivamente accaduto è un dato oggettivo. La protezione politica, soprattutto quando questi attacchi sono stati particolarmente virulenti, avrebbe dovuto venire anzitutto dal sindaco o dalla stessa Giunta e poi dalla coalizione. In tante occasioni erano attacchi gratuiti alla mia persona. I fotografi adesso sono spariti".
Deluso da Fiorita? "Sono stato amareggiato. Anche nella politica le relazioni personali devono essere improntate al rispetto reciproco. Quando ti viene sbattuta in faccia una porta ci si rimane male. Si rimane delusi sotto il profilo umano ed è stato gestito male il tutto".
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