"Rimuovere le criticità o scatta il blocco della spesa". La Corte dei Conti striglia il Comune di Catanzaro sui vecchi bilanci

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Palazzo De Nobili
  05 maggio 2021 19:27

"Attesa la portata delle irregolarità emerse, le misure correttive dovranno essere idonee a rimuovere le conseguenze delle criticità ovvero – per quanto attiene alle violazioni puntuali già consumate - a impedire il verificarsi di anomalie di analogo tenore in futuro; in caso contrario, questa Sezione si vedrà costretta a procedere alla preclusione della attuazione dei programmi di spesa, misura già apposta in passato, limitatamente alle spese finanziate con entrate da recupero evasione tributaria non riscosse, fino alla approvazione del rendiconto 2016". E' il rigoroso avvertimento della sezione controllo della Corte dei Conti nei confronti del Comune di Catanzaro. La deliberazione adottata lo scorso 28 aprile è l'esito della procedura di controllo avviata sui bilanci del 2015, 2016 e 2017 lo scorso anno. (LEGGI QUI L'ISTRUTTORIA INIZIALE DELLA CORTE DEI CONTI)

LE IRREGOLARITA' ACCERTATE DALLA CORTE DEI CONTI- Sono numerose le criticità accertate dai giudici contabili: il dubbio rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno per ’esercizio 2015; la presenza di irregolarità (nella sottostima degli accantonamenti e nelle modalità di recupero dell’extradeficit nell’esercizio 2015) nella operazione di riaccertamento straordinario dei residui; l’inattendibilità, nel triennio 2015-2017, del fondo pluriennale vincolato sia di parte corrente sia di parte capitale; la scarsa attendibilità delle previsioni di entrata da trasferimenti (Titolo II);  la reiterata esiguità, in tutto il triennio 2015/2017, dell’attività di riscossione delle entrate tributarie, nonché delle “entrate da recupero evasione tributaria”; la non corretta determinazione della parte disponibile del risultato di amministrazione del triennio 2015/2017, a motivo:  - della sottostima del FCDE sia sede di previsione sia in sede di rendiconto per il triennio 2015/2017; - della sottostima dell’accantonamento a FAL per l’esercizio 2017; - dell’assenza/sottostima del fondo perdite società partecipate; - della sovrastima dell’accantonamento per l’esercizio 2016 del fondo indennità di fine mandato del Sindaco; - della sottostima dell’accantonamento a fondo contenzioso in sede di rendiconto 2015 e successivi;  il probabile pagamento di spese non rientranti tra quelle previste dal D.L. n. 35/2013 (ovvero debiti certi, liquidi, ed esigibili presenti al 31.12.2012 e/o che presentavano la riconoscibilità come debiti fuori bilancio);  la sottostima della spesa per RSU nella gestione di competenza e della spesa per il servizio idrico integrato, a motivo della presenza di debiti verso la Regione Calabria non garantiti da correlati impegni di spesa;  la frequente approvazione di piani di rientro con la Regione Calabria, con conseguente rinvio dei costi di servizi essenziali ad esercizi futuri; la strutturale presenza di debiti fuori bilancio riconosciuti, nonché la costante segnalazione di ulteriori debiti fuori bilancio, dopo la chiusura dell’esercizio ed entro la data di formazione dello schema di rendiconto; la presenza nell’esercizio 2015 di incassi e pagamenti da regolarizzare, quest’ultimi di importo superiore rispetto agli incassi, con impatto migliorativo: - sul fondo di cassa finale dell’esercizio 2015 e successivi; - sul risultato di amministrazione 2015 e successivi; - sulla verifica degli obiettivi del patto di stabilità interno 2015;  la violazione per l’esercizio 2016 dell’allegato 6/1 (piano dei conti finanziario) e i punti 10.2 (registrazione dell’utilizzo di incassi vincolati per esigenze correnti), 10.4 (gestione degli incassi in attesa di regolarizzazione) e 10.5 (la classificazione contabile operazione nel bilancio) dell’All. 4/2 al D. Lgs. n. 118/2011 e ss.mm.ii.; l’utilizzo di entrate vincolate (ex art. 195 TUEL), rimaste da ricostituire al 31/12del triennio 2015/2017;  la reiterata irregolare gestione dei fondi vincolati; la presenza di posizioni debitorie consistenti per procedure esecutive/pignoramenti, non regolarizzati entro la chiusura dell’esercizio;  il mancato rispetto dell’indicatore di tempestività dei pagamenti nell’esercizio 2016.

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Palazzo De Nobili entro due mesi dovrà per quanto attiene al rispetto del PSI nell’esercizio 2015, controdedurre in
merito agli aspetti evidenziati nel corpo della presente deliberazione;  ricostruire analiticamente le fonti di finanziamento della quota di
“maggior disavanzo” recuperata nell’esercizio 2015, evidenziando se vi siano stati scostamenti (e per quali ragioni) rispetto a quanto disposto con deliberazione C.C. 43/2015; costituire inoltre un apposito vincolo, pari alle somme utilizzate negli esercizi 2015-2017 e rivenienti dal reinvestimento di fondi da affrancazione e legittimazione dei terreni per usi civici, sul risultato di amministrazione relativo all’ultimo rendiconto approvato; individuare ulteriori soluzioni, alla luce delle specifiche criticità evidenziate dalla Sezione, per rendere più efficiente il sistema delle riscossioni; riquantificare gli accantonamenti di bilancio (alla base delle sottostime del
“totale parte disponibile” nel triennio 2015-2017), verificando che nel rendiconto 2020 essi vengano appostati in modo congruo, alla luce di tutte le specifiche osservazioni sui singoli aspetti di criticità evidenziati; ripianare ai sensi dell’art. 188 T.U.E.L., a partire dal bilancio preventivo 2021-2023, eventuali deficit che verranno a formarsi a seguito dell’operazione di cui al punto 4); fornirechiarimenti circa le spese effettuate con la liquidità di cui al D.L. 35/2013, comprovando che esse avessero i requisiti per rientrare nelle
previsioni del decreto. 

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