Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott ha condannato a 30 anni di reclusione il boss di Zungri, Giuseppe Accorinti, di 64 anni, riconoscendolo colpevole del reato di associazione mafiosa e al vertice della ‘ndrangheta del Vibonese. Riconosciuto colpevole anche dei reati di narcotraffico, detenzione illegale di armi, estorsione, intestazione fittizia di beni.
Anche la Dda di Catanzaro con i pm Antonio De Bernardo e Andrea Buzzelli aveva chiesto la condanna a 30 anni per Peppone Accorinti, la cui posizione era stata separata dagli altri imputati del maxiprocesso in quanto un giudice del Collegio si era già espressa in ordine alla sua figura. Un boss di prima grandezza dell’intera ‘ndrangheta calabrese – secondo gli investigatori dell’Arma, gli inquirenti della Dda di Catanzaro e ora anche i giudici del Tribunale di Vibo – capace di dettare “legge" nell’intera area del Monte Poro ma anche di confrontarsi alla pari con i temibili clan della ‘ndrangheta reggina.
Il 28 novembre scorso Accorinti in altro processo celebrato in Corte d’Assise a Catanzaro è stato invece condannato all’ergastolo per un duplice omicidio.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736