Rinascita Scott. Crolla anche l’accusa per l’ingegner Fiumara

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La Suprema Corte di Cassazione
  17 luglio 2020 22:30

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare per il venire meno dell’interesse della decisione nei confronti di Maurizio Fiumara, indagato nell’ambito dell’operazione Rinascita Scott, inizialmente arrestato e dopo rimesso in libertà dal Giudice dell’indagine preliminare su istanza dei legali.

All’ingegner (difeso dagli avvocati Clara Veneto, Francesco Gambardella, Roberto Franco) viene contestata l’accusa di concorso in abuso d’ufficio, aggravato dalle modalità mafiose, in concorso con il boss della ‘ndrangheta di San Gregorio d’Ippona, Saverio Razionale, e dell’ex sindaco di Pizzo Calabro Gianluca Callipo in relazione alle vicende che ruotano attorno alla struttura turistico-alberghiera denominata “Mocambo”, sita a Pizzo Calabro poi acquistata mediante procedura fallimentare dallo stesso Fiumara e dall’ex sindaco Callipo.

Questa mattina la Corte di Cassazione però ha annullato senza rinvio e rimesso in libertà Callipo (difeso da Armando Veneto e Vincenzo Trungadi): di fatto, questa circostanza esclude il reato per Fiumara, in quanto l’abuso d’ufficio la responsabilità di un pubblico ufficiale, senza il quale il provato non può averlo commesso. 

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L’avvocato Veneto ha espresso soddisfazione per “una battaglia per la legalità ed il rispetto della verità segna la strada da percorrere, diversa da quelle delle operazioni-teatro per ripristinare la fiducia nello Stato da parte di tutti i cittadini calabresi”

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