Avvocati, medici, magistrati, ingegneri, politici: il Maestro racconta la massoneria con logge oscure e regolari. Pittelli? La sua candidatura sposata dalle logge
09 marzo 2021 17:51di EDOARDO CORASANITI
Il pentito Cosimo Virgilio è uno che la massoneria l’ha vissuta e la conosce nel dettaglio: maestro venerabile, fratello massone delle logge più potenti in Calabria e in Italia, dall’Ordine Equestre del Sacro Sepolto e ai Garibaldini passando per il Grande Oriente d’Italia. Dal 2002 al 2007 collaboratore dei servizi segreti (Sisde).
Struttura e geometrie della massoneria e del loro funzionamento e soprattutto di chi ne faceva parte, chi gestiva il potere e i lacci con criminalità organizzata e istituzioni.
Virgilio descrive la composizione delle logge massoniche in Calabria, come a Vibo Valentia: “Forse più importante d’Italia, per alcune logiche. Nel mio templio era stato segnato dal passaggio Garibaldi. Questo faceva sì che l’Oriente di Vibo Valentia avesse un incontro carismatico. Inoltre, era un periodo di fermento perché a Gioia Tauro arrivano molti soldi. Bisogna gestire i politici, magistrati: quest’ultimi non dovevano più entrare in massoneria ma dovevano essere gestiti tramite gli avvocati”.
Ma nelle logge c’erano medici, architetti, ingegneri: ogni settore doveva essere coperto. “Nella mia erano quasi tutti avvocati”.
“Chi intendeva fare potere, si creava la famosa loggia coperta e cioè “Gli iniziati sulla spada” o “Sussurrati all’orecchio”: Quelli “Sussurrati all’orecchio” erano personaggi che per la loro carica istituzionale non potevano entrare nella loggia, sia per la Legge Anselmi, sia per la tornata del 1993 che fu tenuta a Capo Verde, mentre i Sacrati sulla spada che avevano avuto problemi con la giustizia”
Tra questi ci sarebbe stato anche Giovanni Mancuso, di Limbadi, che avrebbe fatto parte della “Gran Loggia di San Marino”.
Il pubblico ministero Antonio De Bernardo chiede esplicitamente dell’avvocato Giancarlo Pittelli, indagato in Rinascita Scott e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa (oggi la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa contro il provvedimento della riunione dall’immediato all’ordinario) : “Faceva parte delle logge catanzaresi coperte e la sua candidatura nel 2006 al Parlamento: era sponsorizzata dal Maestro di Soverato condivisa poi dagli altri fratelli”. Il magistrato inquirente va avanti e vuole sapere perché è stato scelto Pittelli mentre altri papabili sono stati bocciati: “Bisogna mettere i migliori nei posti giusti, persone che potevano rendere servizio alla loggia, alla fratellanza. Pittelli era capace di interfacciarsi con le istituzioni”.
La risposta è “no” quando viene chiesto con quale magistrato Pittelli potesse o sapesse interfacciarsi.
Viriglio è un tuttologo sulla massoneria: rito scozzese, stelle a tre punti, officine, logge femminili e patrimoni linguistici. Il collaboratore arrestato nel 2009 racconta degli interessi per gli istituti bancari e di come i Mancuso controllassero una banca a Maierato.
In controesame l'avvocato Salvatore Staiano, difensore di Pittelli insieme a Guido Contestabile, ha chiesto degli incontri avvenuti in un ristorante in provincia di Catanzaro. A partire dalla collocazione temporale (dal 2002 al 2005) e la conoscenza con Sabatino Marrazzo, e la vicenda processuale del fratello (Agostino). Alle domande di Staiano di conoscere i dettagli: "Marrazzo voleva un modo per aggiustare il processo in cui il fratello rischiava l'ergastolo".
Riflettori puntati sulla riunione in cui Pittelli viene scelto come candidato. Staiano vuole sapere "concretamente" e non in modo generico cosa ha fatto Virgilio: "Tramite Marrazzo ho fatto che sì che si innescassero i meccanismi e tutti si sono messi in moto per la campagna elettorale. Marrazzo va a parlare con un avvocato (di cui Virgilio non ricorda il nome)".
Virgilio dice di aver conosciuto Pittelli al Resort di San Leonardo a Vibo Valentia, nel 2004: "Non ci siamo parlati perchè non avevamo nulla da dirci" ma non "c'è stato nessuna riunione insieme".
Controesame dell’avvocato Leopoldo Marchese, che pone domande e interrogativi a Virgilio e cerca di porre in contraddizione il collaboratore, come sui presunti patti corruttivi per il processo del Vibonese: ai pm in un verbale dice di no, in aula invece è sì. La spiegazione si declina con la vicenda di Sabatino Marrazzo, maestro di una loggia aperta, che chiede al Grande Maestro Venerabile di Vibo Valentia di togliere dai guai il fratello, Agostino, imputato nel processo per l’omicidio di Ettore Ierardi. L’omicidio è avvenuto in provincia di Crotone.
Controesame anche degli avvocati Paride Scinica, Diego Brancia, Antonio Corsaro.
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