di EDOARDO CORASANITI
“La valutazione della credibilità del collaboratore di giustizia è preliminare e questo dimostra che sia un pessimo narrante”. A spiegarlo nell’aula bunker di Lamezia Terme è l’avvocato Salvatore Staiano, difensore, insieme a Guido Contestabile, del suo collega Giancarlo Pittelli, legale ed ex parlamentare accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo “Rinascita Scott”.
In particolare, Staiano chiede al collegio giudicante di sentire nuovamente il pentito crotonese Francesco Oliverio, 51 anni, di Belvedere Spinello (Crotone), detto “Il geometra” o “il lupo”, un passato nella ‘ndrina “Oliverio-Marrazzo-Iona” con il ruolo di capo locale.
Oliverio per una stessa vicenda accusa prima un magistrato che attualmente riveste un incarico nazionale e poi un magistrato della distrettuale di Milano. Al Tribunale presieduto da Brigida Cavasino (a latere Claudia Caputo e Gilda Romano) sono stati depositati un interrogatorio della Procura di Salerno del 18 febbraio 2014 e un interrogatorio illustrativo 15 febbraio 2012 e un altro alla Procura di Brescia a 23 marzo 2012.
Oliverio sostiene che un magistrato della Dda di Milano avrebbe detto ad un’avvocatessa di uno ‘ndranghetista “di’ al tuo cliente non venire a Milano perché ci sarà l’operazione infinito”. La stessa cosa poi viene attribuita ad un magistrato di Catanzaro.
“Oliverio ha accusato due magistrati. In virtù di questo, è intervenuta la Dda di Salerno e la Procura di Brescia che conduce un interrogatorio serratissimo. Nella provvista valutatoria va inserita dunque la sua capacità di governare bugie spalmandole da una parte e dell’altra. La valutazione della credibilità è preliminare e questo dimostra che sia un pessimo narrante. Questo è un dato che urla di essere valutato”, dice Staiano in aula.
Durante l’udienza, l’avvocato Guido Contestabile ricorda ai giudici che si tratta di un elemento decisivo sulla prova contraria per il tema nuovo introdotto.
Il pm, Andrea Mancuso, evidenzia invece la non pertinenza ed irrilevanza delle dichiarazioni con i fatti contestati, non prestando il consenso all’acquisizione dei documenti.
Dopo l'interlocuzione, il collegio si riserva e ad oggi non si è ancora pronunciato. Ieri l’avvocato Staiano ha chiesto di conoscere l’esito della riserva ma i magistrati hanno comunicato che verrà sciolta la prossima settimana.
Francesco Oliverio è un collaboratore di giustizia del processo Rinascita Scott. A marzo scorso depone in aula e racconta del che nei primi anni del 2000 Pittelli era “ammanicato bene alla Procura di Catanzaro” e poteva togliere dai guai Massimiliano Iona, accusato dell’omicidio di Ettore Ierardi, avvenuto nell'estate 2002 in contrada Iannello, a Belvedere Spinello (Crotone). Nel suo racconto, Oliverio ci aggiunge anche un altro avvocato di Catanzaro che avrebbe avuto amicizie in Cassazione.
Senza fornire elementi per comprendere come l’avvocato ora ai domiciliari possa aver interferito nel processo, Oliverio riferisce di 50mila (poi si parla anche di 90mila euro) per raggiungere il giudice competente del processo di Iona e Marrazzo (difeso dall’altro legale). E infatti, nel 2005 Iona viene già assolto in primo grado, mentre Marrazzo si becca 24 anni. La sentenza per il cliente di Pittelli non viene appellata dalla Procura, mentre Marrazzo è assolto in Corte d’Appello dopo l’annullamento con rinvio della Cassazione. (LEGGI QUI PER APPROFONDIRE).
Rinascita Scott. Dubbi, contraddizioni e nomi confusi: la difesa di Pittelli "controesamina" il pentito Oliverio sulla corruzione ai magistrati
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