di TERESA ALOI
Un reato commesso da un imputato è commesso da tutto il clan.
Ne è convinto l'avvocato Michele Gigliotti che, ieri, nell'ambito del procedimento scaturito dall'inchiesta Rinascita Scott, ha chiesto e ottenuto la costituzione di parte civile nell'interesse dei suoi assistiti, Giuseppe Sergio Baroni e Vanya Danova Lekova, contro tutti i membri del sodalizio criminale.
La donna avrebbe subito una tentata estorsione da Luca Belsito e Salvatore Francesco Mazzotta, mentre Giuseppe Sergio Baroni sarebbe rimasto vittima di usura da parte di Nicola Barba, Rocco Tavella, Gaetano Cannatà e Giovanni Claudio D'Andrea.
La richiesta dell'avvocato Gigliotti non ha trovato d'accordo alcuni legali che hanno lamentato la mancanza del nesso di causa tra la semplice appartenenza alla cosca e il danno subito da Baroni e Lekova. Tuttavia, il giudice gli ha dato ragione e ha ammesso tutte le parti civili, atteso che in udienza preliminare non si valuta il merito delle singole vicende, ma la ricorrenza dei presupposti per sostenere l'accusa in giudizio.
Intanto sono state ammesse tutte le costituzioni di parte civile.
Il giudice per l'udienza preliminare, Claudio Paris, ha ammesso la Regione Calabria, l'associazione Interesse Uomo di Don Marcello Cozzi (avvocato Josè Toscano del foro di Potenza), Giuseppe Sergio Baroni, Vanya Danova Lekova (avvocato Michele Gigliotti), la Provincia di Vibo Valentia, l’associazione antiracket e antiusura, i Comuni di Filogaso, Pizzo, Stefanaconi, Limbadi, Zungri, San Costantino Calabro, Maierato, San Gregorio d’Ippona, Briatico, Mileto, Ricadi, Sant’Onofrio, Tropea, Jonadi e Vibo Valentia. Ammesso anche il Comune di Nicotera.
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