Rinascita Scott. Mantella in aula: "I voti delle cosche per le comunali di Vibo e le regionali del 2010"

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images Rinascita Scott. Mantella in aula: "I voti delle cosche per le comunali di Vibo e le regionali del 2010"

  11 maggio 2021 12:53

Il pentito Andrea Mantella ritorna a parlare del rapporto tra elezioni, voti e 'ndrangheta. L'esame di oggi al processo “Rinascita-Scott” si concretizza così e passa dalle tornate elettorali del Comune di Vibo tra il 2003 e il 2010 finendo per le regionali del 2010.

Su quest'ultime, Mantella fotografa la situazione politica del tempo. Da una parte Agazio Loiero (centrosinistra), che "aveva una forte rete di amicizie, essendo fortemente sponsorizzato", Peppe Scopelliti (centrosinistra) che avrebbe "beneficiato dell’appoggio delle cosche" e Pippo Callipo. Nessuno è indagato per le vicende che Mantella racconta in aula.

Rinascita Scott. Il pentito Mantella in aula: "I voti delle cosche per far eleggere Scopelliti"

A chiedere l’aiuto ai vibonesi per "orientare le votazioni verso il candidato di centrodestra (poi diventato governatore della Regione, ndr)" sarebbe stato "Michele Palumbo che aveva ricevuto da Luni Mancuso, alias “Scarpuni”, l’ordine di non far disperdere i voti perché avevano preso l’impegno per raccoglierli in tutto il Vibonese; le questioni personali si dovevano mettere da parte. Palumbo mi diede 30mila euro, la metà della quale la consegnai a Domenico Camillò per procedere alla raccolta delle preferenze. Ma su Vibo Città era stata messa una somma ben più ampia per la compravendita dei voti (circa 300) e pertanto bisognava individuare una famiglia di ’ndrangheta numerosa che avrebbe dovuto veicolare il messaggio. E questa famiglia era quella dei Camillò, il cui capo, Mimmo “Mangano”, lavorando all’interno dell’ospedale, aveva la possibilità di usufruire di vaste conoscenze", ha specificato il collaboratore di giustizia. L'impegno, dice Mantella, era voluto  "dai De Stefano Di Reggio Calabria".

Sulle comunali, Mantella dice che "le famiglie Lo Bianco-Barba e quella dei Camillò hanno sponsorizzato come referente politico Nazzareno Salerno, anche se non era il candidato principale, ma altri candidati".

"Un tempo i Lo Bianco-Barba hanno hanno perpetrato un danneggiamento ad una candidata nella lista del di Vibo per farla recedere nel suo intento, credo fosse la Limardo, cui fecero esplodere una bomba carta; hanno anche sparato alla macchina al dottor Mangialavori, padre dell’attuale senatore".

Mantella, rispondendo alle domande del pubblico ministero Antonio De Bernardo, ha chiarito di non aver mai cercato un voto direttamente. A farlo erano persone che lo facevano per lui. Il pentito ha raccontato di un presunto appoggio ad un avvocato di Vibo che si è candidato per due volte in Consiglio Comunale (il legale non è coinvolto in "Rinascita Scott"). Su questo ha parlato di una presunta riunione per pianificare le strategie. E inoltre, di aver detto ai parenti e conoscenti di votare per l'avvocato candidato al Consiglio comunale, il quale sarebbe stato a disposizione " nel momento in cui mi fu sequestrato il gregge. Lui parlò col maresciallo di San’Onofrio, e hanno messo a tacere questo maresciallo che aveva effettuato il provvedimento e alla fine gli animali mi furono restituiti". (ed.cor.)

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