Rinascita Scott. Pittelli resta in carcere ma la Cassazione alleggerisce le accuse: la decisione sulla libertà ora ai giudici di Catanzaro

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Giancarlo Pittelli

Annullati tutti i reati "fine" contestati. Alleggerito anche il concorso esterno in associazione mafiosa: non è più aggravato ma semplice.

  26 giugno 2020 09:13

di EDOARDO CORASANITI             

Dopo l'attesa lunga una notte arriva la decisione: la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio per tutti i reati fine (come ad esempio per la vicenda Naselli-Delfino e abuso d'ufficio) e ha riqualificato il resto in concorso esterno semplice, riducendo quella che prima era un concorso esterno aggravato. Questa la decisione nei confronti di Giancarlo Pittelli, avvocato ed ex parlamentare, in carcere dal 19 dicembre e accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Rinascita Scott”.  La decisione, quindi, apre a nuove scenari cautelari che dovranno essere valutati dai giudici di Catanzaro quando i legali depositeranno una nuova istanza di scarcerazione al Giudice delle indagini preliminari.

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Nel frattempo, però, Pittelli resta in carcere in attesa di nuovi sviluppi. A decidere infatti sul futuro dell’avvocato catanzarese saranno i magistrati di del capoluogo, chiamati di nuovo a valutare la gravità indiziaria e le esigenze cautelari. Ma questa volta seguendo quelle che sono le indicazioni della Corte di Cassazione che ha deciso a termine di un’udienza iniziata ieri mattina con i legali di fiducia, Salvatore Staiano e Giovanni Arico (compone il collegio difensivo anche l'avvocato Guido Contestabile) e il procuratore generale della Cassazione per l’accusa.

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Giancarlo Pittelli è accusato di essere il collante tra criminalità organizzata e massoneria deviata (LEGGI QUI TUTTE LE ACCUSE) nell’ambito dell’operazione che ha fotografato una presunta correlazione tra le cosche del vibonese, Massoneria deviata e politica: 416 erano gli indagati iniziali dell'operazione, mentre ora il numero totale segna 479. Altre posizioni, invece, sono state stralciate (LEGGI QUI TUTTI I NOMI DEGLI INDAGATI).

 Circostanze che gli sono costate l'accusa di partecipazione all'associazione mafiosa. Qualificazione dettata dal Gip, che ha aggravato la richiesta della Procura, la quale voleva l'arresto per concorso esterno in associazione mafiosa. Su quest'ultima linea si è ritrovato il Tribunale della Libertà, che ad inizio gennaio ha ridimensionato l'accusa riportandola a concorso esterno (LEGGI QUI IL RICORSO E I MOTIVI DEL RICORSO IN CASSAZIONE).  (LEGGI QUI IL RICORSO AL RIESAME). Lette le motivazioni (nel frattempo c’era stato anche il rigetto di un’istanza al Gip e il rigetto dell’appello cautelare), i legali hanno presentato il ricorso in Cassazione.

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