di EDOARDO CORASANITI
"Al mio esame testimoniale non so se ci arriverò, perché sono affetto da troppe patologie. Voglio lasciare un ricordo di Stilo non come malandrino. Ho Leucemia e tantissime altre patologie. Io spero che anche la Procura riconsideri la mia posizione ma non sono un mafioso e non ho mai portato caramelline". Francesco Stilo, di professione avvocato, agli arresti domiciliari con l'accusa di concorso esterno di associazione mafiosa nell'ambito di Rinascita Scott, oggi prende la parola durante il processo per difendersi. Poco prima uno dei suoi legali, Paola Stilo, ha controesaminato Andrea Mantella, uno dei principali pentiti dell'intero processo cercando di far emergere contraddizioni ed elementi non chiarissimi della sue deposizioni.
"Io sono stato cautelato perché l’accusa si è basata sul fatto che io avrei portato, tramite il sistema delle caramelline in carcere, una serie di soggetti. Vi è stata cura da parte della Procura di rinvenire nell’ambito degli anni 2001-2011 i periodi di detenzione dei soggetti, sulla scorta delle dichiarazioni di Mantella. Non ci vuole la scienza devoluta a un ente superiore per capire che ha detto palesemente il falso. Ma questa è una mia dichiarazione. L’accertamento ha sempre stabilito che io portavo le caramelline in carcere, tanto che sono stato bacchettato più volte. Caramelline soprattutto al detenuto Peppone Accorinti. Mi sono sforzato di far capire che queste caramelline non sono mai esistite. Mantella dice oggi che non sa se ho portato delle caramelline".
Per la vicenda Grasso invece, Stilo afferma che "per quanto di mia conoscenza è un soggetto mai attinto da tentati omicidi da parte di Leone Soriano o da chiunque. Non ha mai subito un tentato omicidio da parte di qualcuno. Era sicuramente vivo fino al momento del mio arresto. Io sono stato arrestato perché porto le caramelline in carcere. Ora si cambia il tenore e si dice che portava messaggi all’esterno. Ma che tipi di messaggi? Non si è chiarito".
"Ci tengo a precisare che la falsità della notizia. L’erronea valutazione del Riesame, del Gip, del Gup, della procura, è che questi signori - Antonio Mancuso, Giuseppe Mancuso, Paolo lo bianco, Pantaleone Mancuso detto ‘Vetrinetta’, Claudio e Danilo Fiumara - io non li ho mai difesi in carcere prima del 2016.
Per dimostrare la mia totale estraneità ho allegato. In cui si evince che non sono mai stato difensore di questi signori prima del 2016. In quei periodi storici io non ho nessun rapporto con quei signori. Sono captati, sono intercettati, sono gli altri gli avvocati che avevano rapporti con loro. Sono altri contesti e sono super registrati". Stilo entra nel dettaglio e sottolinea che i contatti sono iniziati "con Antonio Mancuso la prima volta nel 2016. Pantaleone Mancuso "Vetrinetta" durante Black money. Claudio e Danilo Fiumara, Danilo nel 2018. Paolo Lo Bianco, il mio primo rapporto nel 2014 con nomina dal carcere di Trapani. È una vergogna. Delle due l’una. O Mantella dice il falso o gli hanno raccontato delle burle".
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