Di seguito la nota stampa di Elena Bova (Italia Nostra).
"La Consigliera comunale Daniela Palaia, in un tentativo maldestro di replicare alle nostre osservazioni e preoccupazione sul progetto predisposto dall’amministrazione comunale per la riqualificazione di villa Margherita, ha sciorinato una serie di luoghi comuni nel tentativo di dimostrare che l’intervento del Comune farà ritornare il più vecchio Parco Pubblico di Catanzaro – e dell’intera Calabria – ai suoi fasti originari.
Ci è sembrato un bel racconto, nulla di più; perché noi sosteniamo che la nostra amata Villa, che già ha subito nel passato trasformazioni poi risultate inutili, potrebbe anche oggi ritornare ad essere il giardino che, dal lontano giorno della sua inaugurazione nel 1881, per decenni ha accolto intere generazioni di catanzaresi, di ogni età. Un giardino costantemente curato ed amato dall’amministrazione e rispettato dai cittadini per le peculiarità e le caratteristiche che gli erano valsa la tutela ministeriale e la dichiarazione di notevole interesse pubblico in quanto presentava “una lussureggiante vegetazione con piante di varie essenze e di varie dimensioni, fra le viali si snodano viali e stradicciole che bordano a loro volta piccoli laghetti artificiali; […] e tutto il complesso è ubicato in una posizione splendida ed è ricco di numerosi belvedere, realizzati con ampie balconate, dalle quali si godono stupende ampie visioni sul paesaggio disposto a nord-est della città, dal torrente Musofalo a tutto l’arco del Golfo Crotoniate”:
Queste sono le ricchezze di Villa Margherita, e queste occorre proteggere e valorizzare; evitando di scimmiottare il Parco della Biodiversità – a nessuno sfuggono le sostanziali differenze strutturali e le molteplici offerte di frequentazione ed utilizzo – e di tentare di estendere tra gli alberi secolari della Villa il fallimento delle politiche di attrazione sul Corso Mazzini.
Nulla vieta che in Villa si possano tenere spettacoli, manifestazioni, fiere, esposizioni, rassegne, recital, e chi più ne ha più ne metta, senza che ciò debba necessariamente, e contro ogni logica, comportare la realizzazione di un punto di food and beverage, la trasformazione del campetto di gioco – purtroppo inutilizzato fin dai tempi della sia realizzazione e fatto oggetto di ripetuti atti vandalici – in un’area per spettacoli, e la copertura del laghetto delle paperelle, sito accanto all’ingresso della cavità in fondo al Viale dei Cento Metri, con un palco fisso.
E questi interventi sarebbe utile che fossero resi pubblici, oppure che ne fosse consentita la preventiva visione, al fine di verificare l’esistenza e la consistenza di elementi aggiunti e di valutare se e in che misura le opere in elevazione, coperture comprese, impattino visivamente e trasformino il paesaggio storicizzato, e di potere ulteriormente apprendere quali siano le alberature che il Comune dichiara di volere eliminare; insomma, crediamo che dovrebbe essere prassi ordinaria consentire all’opinione pubblica, e tanto più alle Associazioni culturali e ambientaliste, di prendere visione di un progetto che comporta, già per quel poco che è stato possibile appurare, una sostanziale modifica dell’aspetto esteriore della Villa Margherita e delle sue “bellezze naturali, panoramiche e paesistiche”, come le definiva la Commissione per la tutela delle bellezze naturali della Provincia di Catanzaro, allorquando incluse “la Villa comunale e le aree di contorno” nell’elenco delle località da sottoporre a tutela paesistica; tutela che effettivamente venne sancita con la “dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona della Villa comunale di Catanzaro” con D.M. del Ministro Romita della Pubblica Istruzione del 10 gennaio 1972.
Sono questi i temi sui quali vorremmo serenamente confrontarci con l’Amministrazione comunale, e non su sterili polemiche e prese di posizione spesse volte di natura politica, assolutamente estranee alla nostra Associazione; Italia Nostra, è bene ricordarlo, è nata nel 1955 – a Catanzaro nel 1961 – per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale e, su base volontaristica, ispira la propria attività allo spirito dell’articolo 9 della Costituzione Italiana che promuove lo sviluppo della cultura, la tutela del paesaggio, del patrimonio storico e artistico, dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni".
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