In questi giorni, la compagnia teatrale Bridge Club di Catanzaro, presso il proprio teatro Giangurgolo, ha presentato la seconda replica della commedia in vernacolo: “Cu a vita non ti dona…”. Questa rappresentazione è stata scritta e diretta da Marcella Crudo. La stessa regista, oltre che cittadina catanzarese, è stata insegnate e dirigente scolastica. Ora, in questo frangente della sua vita, tra l’altro, ha scelto di dedicarsi con passione alla sceneggiatura di testi in vernacolo ed alla contestuale rappresentazione teatrale.
La compagnia Bridge Club, si avvale di attori amatoriali che da anni si cimentano in questa passione verso il teatro con ottimi risultati, sia artistici che sul piano della crescita personale. Il piccolo teatro Giangurgolo, dalla capienza di un centinaio di posti a sedere, anche per questa replica ha registrato il tutto esaurito ed ha riscosso un ottimo successo di pubblico. La storia messa in scena racconta della vita di una famiglia di Catanzaro che ha una nota ed affermata sartoria. In questo laboratorio, adiacente alla casa dei protagonisti, vi sono due sorelle che dirigono il lavoro e, che, sono affiancate da tre lavoranti.
In questo andare avanti ed in dietro dalla sartoria, vi sono anche il padre, ricco e malato, ed un figlio che di notte usa questo luogo come sala da gioco con gli amici. Insomma, tutti attendono la morte di questo padre per mettere mano alla sua eredità, solo che, il malconcio povero buon uomo, assistito da una più giovane badante, si rimette in sesto e convola a nozze con la stessa assistente domestica. La cosa coglie tutti di sorpresa perché vedono sfumare i loro progetti e la storia messa in scena finisce con la frase dialettale: “Cu’ a vita non ti dona ….” (quello che la vita non ti dona...) lasciando sottintendere che te la può dare l’eredità di chi muore).
Insomma, due atti di scena che si rifanno al teatro popolare di Eduardo e Peppino De Filippo, all’interno del quale scorre la vita di tutti i giorni con le sue gioie ed i suoi drammi. Le risate in piena scena sono state tante ma anche i messaggi positivi e gli applausi. A chiusura del sipario, la compagnia teatrale, ed in particolare la regista Marcella Crudo, è stata omaggiata da una scultura in ferro saldato realizzata da Arcangelo Pugliese. Questo lavoro è composto da due pesciolini che nuotano in mezzo alle alghe e che sono cosparsi di plastica richiamando l’attenzione sul grave fenomeno dell’inquinamento dei mari. Il creativo, inoltre, ha voluto esprimere un gesto di riconoscimento e di gratitudine verso chi, anche a traverso il teatro, vuole dare dei messaggi positivi ed educativi. In particolare verso questa nostra società che, oggi più che mai, ha bisognosa dell’impegno di tutti per invertire la rotta che sta portando alla distruzione degli ecosistemi naturali ed al sovvertimento dei valori civili ed umani.
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