Rita Tulelli: "Segnalare i siti sessisti è un dovere giuridico e civile"

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Rita Tulelli
  31 agosto 2025 15:42

di RITA TULELLI

In qualità di Avvocato, non posso che accogliere con favore l’appello lanciato dal Garante per la Protezione dei Dati Personali a segnalare i siti sessisti. La questione non è solo etica o sociale: è una questione di legalità, di dignità costituzionale e di rispetto dei diritti fondamentali della persona. L’ordinamento italiano ed europeo riconosce e tutela la pari dignità tra uomo e donna (art. 3 e 37 Cost.,). Un sito web che diffonde contenuti sessisti non esercita la libertà di espressione: abusa della rete per perpetuare discriminazioni, violando diritti inviolabili e creando un danno sociale concreto.  Il sessismo online non è un’opinione. È un comportamento che può integrare violazioni di norme civili e penali: dalla diffamazione aggravata, al trattamento illecito dei dati, fino alla discriminazione di genere sanzionata dall’art. 55-quinquies del Codice delle Pari Opportunità. Tali condotte minano la reputazione delle vittime, incidono sull’onore e, nei casi più gravi, alimentano un clima di odio che può degenerare in violenza. L’appello del Garante assume quindi un valore di monito: la rete non è un far west. Ogni sito è un luogo giuridico, soggetto alle regole dell’ordinamento. Non è tollerabile che la tecnologia divenga lo strumento di un nuovo medioevo culturale, dove la donna viene mercificata, ridicolizzata o umiliata. Invito dunque i cittadini a considerare la segnalazione non come un atto di delazione, ma come un dovere di cittadinanza digitale: un gesto che tutela non solo la singola vittima, ma l’intero tessuto sociale. La rete deve essere uno spazio di libertà, non di discriminazione. Come Avvocato, ribadisco che il contrasto ai siti sessisti non è una battaglia ideologica: è un obbligo giuridico, perché senza pari dignità non vi è vera democrazia.

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