Ritardi dell'Asp di Catanzaro nei pagamenti a Federfarma, Ferro (FdI) interroga il ministro della Salute

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images Ritardi dell'Asp di Catanzaro nei pagamenti a Federfarma, Ferro (FdI) interroga il ministro della Salute
Wanda Ferro
  07 novembre 2019 13:07

Chiede al ministro della Salute  di conoscere  quali provvedimenti  si intendano  assumere per far fronte ad una situazione di disagio che va avanti da tempo. In una circostanziata interrogazione, il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro  ripercorre le tappe che hanno portato alla deliberazione da parte dell'Assemblea di Federfarma Catanzaro,  dello stato di agitazione nell’assistenza farmaceutica e che si è detta pronta ad attivarsi per la misura estrema dell’assistenza indiretta.

In particolare, spiega il deputato, "la categoria lamenta l’ingente ritardo dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, nei pagamenti degli importi dovuti per l'erogazione dei farmaci ai cittadini in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale; un  ritardo denunciato che sarebbe attualmente assestato sui quattro mesi corrispondenti alle ricette spedite nei mesi di luglio 2019, agosto 2019, settembre 2019 mentre il prossimo 30 novembre 2019 scadrà, molto verosimilmente invano, il termine per il pagamento delle spettanze relative alla erogazione effettuata nel mese di ottobre 2019, oltre il pagamento delle fatture di presidi ed ausili fermi a febbraio 2019 e all’indennità di residenza anno 2018". 

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Una situazione "che rappresenta una seria minaccia alla sopravvivenza di alcune farmacie del territorio e, al contempo, all’intero sistema farmaceutico che si fonda su un regolare meccanismo di pagamento previsto da una Convenzione Nazionale, da troppo tempo puntualmente disattesa dall’ASP del territorio"

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"Secondo la denuncia del presidente di Federfarma, Catanzaro Defilippo, “ritardare i pagamenti ai farmacisti a tempo indeterminato con il solo onere dell’interesse al saggio legale (attualmente all’0,80%) costituisce di fatto una forma di “finanziamento” che i farmacisti attuano, non per loro volontà, nei confronti dell’Azienda che gestendo i fondi destinati alla copertura della spesa farmaceutica ad un tasso di interesse di gran lunga inferiore a quello che dovrebbe sostenere se facesse ricorso al credito bancario, produce per se stessa un risparmio di spesa. Certamente tale risparmio, sarà anch’esso gestito in maniera impropria ma, sta di fatto, che ad oggi e da qualche anno, segnatamente da quando il tasso di interesse legale è sceso all’0,80% i farmacisti titolari di farmacia privata “finanziano” l’Azienda Sanitaria”.

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E così "il prolungarsi di tali ritardi impedisce alle farmacie di pagare fornitori e dipendenti e rischiano di tradursi in una sempre più concreta minaccia per la efficienza stessa del servizio pubblico di assistenza farmaceutica territoriale" spiega il deputato Wanda Ferro che aggiunge "proseguire così significa portare alla chiusura molte farmacie, soprattutto quelle ubicate nei centri abitati più piccoli, dove rappresentano spesso l'unico presidio sanitario disponibile, e conseguentemente, ad un irreparabile deterioramento del servizio farmaceutico".

Da qui la richiesta se "il Ministro   sia a conoscenza dei fatti  e, accertata la gravità e veridicità degli stessi, quali urgenti provvedimenti di competenza intenda adottare, per il tramite del commissario ad acta, al fine di riconoscere il diritto delle farmacie affinché la ASP provveda a estinguere il proprio debito e, quindi, si decida a dare seguito al rimborso dei medicinali entro il mese successivo a quello di erogazione degli stessi".

           

           

           

 

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