Il coordinatore provinciale Riva Destra di Cosenza, l'avvocato Mirella Spadafora, interviene sul tema delle donne, della politica e delle quote rosa: "Circa un anno fa, il consiglio regionale della Calabria bocciava la proposta di legge per inserire la doppia preferenza di genere nelle elezioni, proposta presentata trasversalmente da vari esponenti su iniziativa dei consiglieri donna. Ma per quale motivo si cerca di aumentare il numero di candidate donne in sempre più elezioni? Perché si ritiene necessario aumentare il numero delle donne nelle istituzioni o semplicemente per dare un contentino alle sempre più numerose donne che decidono di scendere in politica?", si chiede Spadafora.
"Approfittiamo delle elezioni regionali appena svolte in Calabria per dare un po’ di numeri. I candidati in questa tornata elettorale sono stati in tutto 335, di questi. le donne hanno raggiunto quota 60, pari a circa il 18%, considerando però che ognuna delle 42 liste totali doveva contenere almeno il nome di una donna. Degli eletti, solo 2 sono di genere femminile. Ora, partendo dal presupposto che neppure io mi sento gratificata dalle quote rosa, cerchiamo di stabilire se le suddette quote servono un principio di giustizia sostanziale ovvero altro. Ovviamente è fin troppo palese che in alcune zone d’Italia il genere femminile venga tenuto ai margini della politica, e solo in pochissimi casi, alle Donne viene data la possibilità di prestarsi alla politica. In alcune occasioni, purtroppo abbastanza inutilmente", sostiene Riva Destra.
"Cominciamo col dire che le donne apportano delle peculiarità intrinseche nell’appartanenza di genere. Così come l’uomo e la donna sono complementari nella famiglia, nella medesima maniera saranno complementari nella gestione della Cosa Pubblica. Parliamo ad esempio della sanità. Circa 104.000 meridionali si recano al nord per curarsi. Questo porta un impoverimento della regione non solo per le spese necessarie per recarsi e permanere in altra regione, ma anche perché sarà questa la Regione che percepirà i rimborsi delle cure mediche. E forse una donna avrebbe pensato ad un progetto di screening per la prevenzione del tumore al seno, o di quello all'utero. Oltre a questo- conclude Spadafora- le Donne sopratutto negli ultimi anni hanno acquisito una importanza in ogni ambito della vita, e quindi anche nella politica, e pertanto sentono la necessità di Donne nelle istituzioni nelle quali identificarsi e con le quali confrontarsi. Quindi, forse le vere Donne non hanno la necessità delle quote rosa, ma un aiutino al momento in Calabria forse le donne, quelle normali, forse ne avrebbero bisogno, fosse anche solo con le quote rosa".
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