Cronaca delle operazioni di salvataggio dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Catanzaro. Le salme dei tre fratelli trasferite alla Medicina legale dell’Università Magna Græcia
22 ottobre 2022 09:21di TERESA ALOI
La porta chiusa a chiave. A mandate. Da dietro. All'interno un inferno di fumo e fiamme. Chi, stanotte ha telefonato al Comando dei vigili del fuoco dando l'allarme - era l'1,12 - ha raccontato di non aver sentito alcun boato. Nessuna esplosione in quell'appartamento al quinto piano di un palazzo in Via Caduti 16 marzo 1978 a Pistoia, quartiere periferico del capoluogo.
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Solo lingue di fuoco che hanno avvolto la casa "ingoiando" tre giovani vite: Saverio Corasoniti 22 anni e i fratelli, Aldo Pio 15 anni e Mattia Carlo 12 anni. In gravi condizioni anche la mamma ricoverata al Centro grandi ustionati del Policlinico di Bari diretto dal prof. Giuseppe Giudice - secondo quanto si apprende, la donna ha riportato ustioni profonde sul 40% del corpo, ed è intubata perché ha inalato molto fumo ed è attualmente in prognosi riservata - l'altra figlia di 10 anni trasferita a Napoli, il padre e un ragazzino di 16 anni, ricoverati in ospedale a Catanzaro.
I ragazzi più grandi, le squadre dei vigili coordinate dal funzionario Massimo Conforti, li hanno trovati sul balcone, il più piccolo in bagno. Segno che non sono riusciti a raggiungere la porta di casa per scappare. Con ogni probabilità erano nelle stanze da letto, poste alla fine dell'appartamento e quando si sono accorti delle fiamme hanno provato a scappare ma il fuoco lungo il corridoio li ha "fermati" , chi verso il balcone, chi verso il bagno nella speranza di potersi salvare. Padre e figlio sono stati calati giù con la scala a ganci, la mamma e la figlia con la scala area: pur avendo montato il telo gonfiabile era impossibile un salto dal quinto piano in quelle condizioni.
Impossibile, al momento risalire alle cause dell'incendio. Da un primo sopralluogo, i vigili del fuoco escluderebbero che l'incendio sia scaturito dall'esplosione di una bombola di gas. Un corto circuito, un incidente domestico: tutte ipotesi da valutare per risalire alle cause di una tragedia che ha scosso un'intera città.
Intanto le salme dei tre fratelli sono state trasferite alla Medicina legale dell’Università Magna Græcia di Catanzaro e in questi giorni verranno espletate le autopsie sui corpi.
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