S. Anna Hospital. Gli esercenti di Pontepiccolo accanto ai dipendenti della struttura: "L'economia del quartiere ruota attorno alle cliniche"

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Sant'Anna hospital di Catanzaro

Gli esercenti evidenziano che la vita "economica del quartiere ruota anche attorno alle “sue” cliniche"

  08 gennaio 2021 13:29

"Sono diversi giorni, forse troppi, che la triste vicenda che sta colpendo il Sant’Anna Hospital è al centro delle cronache soprattutto per l’evidente problema di natura sociale che ne deriva. È chiaro a tutti che lo spettro di un’eventuale chiusura di questa eccellenza calabrese riguarda da vicinissimo le circa 300 famiglie del personale dipendente, un nucleo consistente di professionisti che per anni ha fatto funzionare una struttura sanitaria da tutti riconosciuta come un fiore all’occhiello nel settore della Cardiochirurgia. In una terra come la nostra, in cui il lavoro è forse la cosa che più manca, pensare che 300 famiglie vedano ridotta un’importante, se non l’unica, fonte di sussistenza, è una tragedia sociale vera e propria".

Così in una nota stampa degli esercenti di Pontepiccolo: Bar Raf Caffè - Bar Tassone - BeB “Ai Portici” - BeB “La Villetta” - BeB “Pontepiccolo” - BeB “Villa Giglio” - Cartolibreria “Il secchione” - Ferramenta Punto Casa - Istinto Abbigliamento di Ivan Guzzo - Parafarmacia Conad - Pizzeria Rosticceria “Mordì” - Profumeria Senese - Supermercato Conad V.Le Pio X - Supermercato Coop V.le Pio X -Tabaccheria Masciari.

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"C’è un altro aspetto che vogliamo sottolineare e che ci vede direttamente coinvolti. Attorno al Sant’Anna Hospital - prosegue la nota degli esercenti - gravita la vita di un intero quartiere, Pontepiccolo, che già in questi giorni sta vivendo con mano l’impatto negativo che una eventuale chiusura determinerebbe sulle attività commerciali. La vita economica del quartiere ruota anche attorno alle “sue” cliniche. Oggi che una delle due sta venendo meno è ancora più evidente che il circolo virtuoso che si era innescato attorno ai servizi sanitari erogati in quest’area si sta trasformando in un circolo vizioso per tutti il circuito economico. I nostri bar, panificio, tabacchi, edicole, bed and breakfast, ferramenta, cartoleria, supermercati, negozio abbigliamento etc. dovranno fare i conti con questa nuova realtà; un quartiere sempre vivo e florido si sta trasformando in un quartiere fantasma in cui il rumore che si sente non è più il vociare delle numerose persone che ogni giorno lo popolavano ma il fischietto della protesta dei dipendenti ai cui vogliamo pubblicamente unirci".

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"La loro battaglia è anche la nostra battaglia, la tutela delle loro famiglie è anche la tutela delle nostre famiglie e di quelle dei nostri collaboratori e saremo disponibili a supportarla in tutte le sedi. Invitiamo quindi chiunque abbia potere di farlo ad intervenire e, - concludono - in nome prima di tutto del buon senso, ad evitare che venga scritta un’altra triste pagina di storia della nostra città; in particolar modo sollecitiamo il Presidente del Consiglio Comunale e la Conferenza dei capi gruppo ad tenere conto nell’atto di indirizzo di imminente trasmissione al Primo Ministro Conte ed al Ministro Speranza della variabile connessa alla ricaduta in negativo per l’intero indotto economico potenzialmente derivante dalla sospensione delle attività di Villa S.Anna. Noi stiamo con i dipendenti del Sant’Anna".

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