S. Anna Hospital. I rimborsi erano per Cardiologia non per l'Utic: ecco perché il Tdl ha dissequestrato 7,5 su 10,5 milioni di euro

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Sant'Anna hospital di Catanzaro
  03 giugno 2021 19:38

di GABRIELE RUBINO

Non c'è stato un rimborso maggiorato sui ricoveri nel reparto Utic perché i posti accreditati di Cardiologia erano di più di quelli contestati, il discorso cambia su una parte delle somme sulle "funzioni non tariffabili" così come la quota legata al recupero della mobilità passiva. Con queste motivazioni, il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha accolto in parte (LEGGI QUI) l'istanza di Riesame reale presentata dal Sant'Anna Hospital sul sequestro preventivo di oltre 10,5 milioni, 'liberandone' circa 7,5.

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L'ORGINARIO SEQUESTRO DI 10,5 MILIONI DI EURO- Il sequestro era legato all'inchiesta 'Cuore Matto' con cui la Procura di Catanzaro contesta, fra l'altro, la truffa ai danni del servizio sanitario regionale per "l'inesistenza" dell'Unità di Terapia intensiva coronarica (dal 2013 agli inizi del 2019) e di conseguenza la congruità dei ricoveri conteggiati in quel reparto della struttura catanzarese. Alla somma di 10,5 milioni si arrivava con il calcolo di tre distinte voci: 5,2 milioni per i rimborsi dell'Asp di Catanzaro rispetto a 1.047 ricoveri ordinari effettuati in sovrannumero con l'indebito utilizzo di (5) posti letto Utic; 3,3 per le funzioni non tariffabile riconosciute nell'anno 2016 comprendenti anche l'Utic e 2 milioni come ricalcolo sulla redistribuzione delle premialità derivanti dall'abbattimento della mobilità passiva. 

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I 5,2 MILIONI RIMBORSATI PER I POSTI DI CARDIOLOGIA NON PER L'UTIC- La prima voce, la più consistente, è stata completamente depennata. Infatti, la difesa della clinica (con gli avvocati Francesco Gambardella e Roberto Zanotti) ha fornito dimostrazione come il Sant'Anna Hospital fosse accreditato per 25 posti letto di "Cardiologia con Emodinamica, a indirizzo prevalentemente cardiologica interventistica" e non 17 "rispetto a quelli considerati dagli inquirenti". Dunque i 5,2 milioni di euro ricevuti a titolo di rimborso dall'Asp per i 1.047 ricoveri "contestati" sono da riferire alla Cardiologia e non all'Utic.

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680 MILA EURO DI FUNZIONI NON TARIFFABILI PER UTIC, NON 3,3 MILIONI- Se sui 'falsi ricoveri' il Tdl ha tagliato l'intera somma ipotizzata dalla Procura, sulle "funzioni non tariffabili" ne riconosce una piccola parte. Infatti, nel 2016 il Sant'Anna Hospital ha ricevuto 680 mila euro a titolo di "Unità Coronarica per 5 posti letto", ma non certo gli altri 2 milioni e 260 mila euro che erano agganciati a 10 posti letto di Terapia intensiva, "non oggetto di contestazione", scrive il collegio del Tdl ( il presidente Giuseppe Valea e i giudici Giuseppe De Salvatore e Gabriella Pede). 

SOTTO SEQUESTRO I 2 MILIONI LEGATI ALLA MOBILITA' PASSIVA- Resta in piedi invece l'accusa sui 2 milioni legati al ricalcolo delle economie per il recupero della mobilità passiva (sempre sull'anno 2016). In questo caso, l'inesistenza dell'Utic è stata del tutto assorbente rispetto alla posizione della difesa, che si limita "a osservazioni solo di carattere generale". Dopo questa rivalutazione dunque, le somme rimaste sotto sequestro sono scese da 10,5 a poco più di 3 milioni di euro.  

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