S. Anna hospital, Serrao (I Quartieri): "Abramo conceda la cittadinanza onoraria alle morti bianche dei cardiopatici"

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images S. Anna hospital, Serrao (I Quartieri): "Abramo conceda la cittadinanza onoraria alle morti bianche dei cardiopatici"
Alfredo Serrao
  27 maggio 2021 10:44

"Cosa dirà la politica? Quella cittadina, regionale e nazionale, oggi che giovedì 27 maggio 2021 doveva essere la data per chiudere la vicenda del Sant’Anna Hospital con la contrattualizzazione dell’anno in corso da parte dell’Asp locale. Oggi tutto questo non avverrà perché sono in corso “le procedure di analisi dei budget”, come afferma l’Asp di Catanzaro, quello che nei fatti è la forma più logorata di un burocratese ostile che semina nel suo percorso morte!". Così in una nota stampa di Alfredo Serrao presidente Associazione I Quartieri.

"Il tempo delle “vacanze romane” - prosegue - della deputazione calabrese è finito. Si scende dall’ottovolante e ci si assume le proprie responsabilità, quelle che avrebbero imposto a tutti senza fughe in avanti nel gioco della bandierina che resta solo memoria dell’infanzia, di occupare la sede del Ministero degli Interni e pretendere la revoca “immediata” della triade commissariale che (s)governa il futuro della sanità catanzarese, se veramente hanno valore e convinzione le tante parole scritte, sempre in ritardo, e lanciate al vento delle redazioni giornalistiche. Cosa dirà il sindaco Sergio Abramo nell’odierno Consiglio comunale sulla morte organizzata e preannunciata del Sant’Anna Hospital? Preferirà tacere sapendo di avere superato il limite umanamente possibile della vergogna? Questo lo vedremo mentre questo Consiglio comunale inutile e senza spina dorsale politica conferirà la “cittadinanza onoraria” al Milite Ignoto, dimenticando, perché asserviti a volgere lo sguardo dalla parte suggerita, i tanti combattenti della malattia che in questi lunghi cinque mesi sono morti in silenzio, forse loro meriterebbero di più di una cittadinanza onoraria postuma e gravata di complicità".

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"Il Sant’Anna Hospital e tutto quello che si è consumato sulla pelle della malattia - si legge ancora -  resterà come una pietra ad eterna memoria sulla politica e sulla sua responsabilità, sui suoi silenzi, sulle inutili passerelle e sul gioco a nascondino di tanti “politici regionali”, il cui operato bisogna capire se è dettato da manifesta codardia o peggio ancora, da asservimento alla logica della filibusta politica. Di una cosa siamo certi che a Catanzaro si respira un aria di restaurazione, la peggiore forma di dittatura dove la democrazia va in sottrazione, perché si preferisce, forse, un popolo obbediente al giudizio precotto, accettato senza onere di critica. Siamo nel regno dell’indifferenziato, dei cittadini-pattume dove la politica, quella indecente, lavora per costruire un mondo di indifferenti, di indifesi e dove la discriminazione avviene per l’abbraccio mortale della burocrazia e della politica, quella della bonifica buonista solo da vocabolario".

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"Ecco perché le sentenze della Magistratura, che tale resta anche se contabile, diventano carta straccia nel silenzio sospetto di chi, avrebbe dovuto indignarsi richiamando ad un “dovere” i diversi apparati dello Stato che nel valzer del Gattopardo si mettono sotto i piedi, con leggiadria ogni principio costituzionale. Catanzaro è così perché qualcuno ha voluto che sia tale! Una città lobotomizzata in modalità perenne, che applaude alla prima notizia dell’ennesimo finanziamento e che difende per un “interesse collettivo” la titolarità territoriale dell’Agenzia delle Dogane, - conclude Serrao - quasi a pensare che la sanità non sia più di interesse collettivo, ma terreno privato di qualcuno, quello che giustifica la migrazione dove sostenibile economicamente e la morte “in silenzio” dei tanti…".

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