Sabato prossimo, 26 ottobre, alle ore 17, presso il Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza sarà presentato al pubblico il libro del giornalista Michele Drosi “Mario Oliverio, la sfida riformista di un Presidente scomodo”.
All’incontro, moderato dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria Giuseppe Soluri, parteciperanno il prof. Francesco Russo, Ordinario dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, la dirigente scolastica del Liceo Statale “Lucrezia della Valle” di Cosenza, il Direttore del Quotidiano del Sud - L’altra Voce dell’Italia Roberto Napolitano, il Magnifico Rettore dell’Unical Gino Mirocle Criscie l’europarlamentare Andrea Cozzolino. Saranno presenti anche l’autore e il presidente della Regione, Mario Oliverio.
Drosi è giornalista, laureato in Scienze Politiche, già sindaco di Satriano, che non è nuovo a questo genere di fatiche, essendosi già misurato brillantemente con altri saggi riguardanti autorevolipersonalità della politica regionale calabrese come Giacomo Mancini e Carmelo Puja e con articoli di grande attualità politica pubblicati dalla stessa casa editrice Rubbettino e da diversi quotidiani e riviste nazionali.
Il suo libro ha un’unica, sostanziale esigenza: consegnare ai calabresi, attraverso una ricostruzione il più serena e oggettivapossibile, cinque anni della vita politica e istituzionale della nostra regione. Anni difficili, profondamente segnati da una giunta di centrodestra guidata da Giuseppe Scopelliti che lasciò la Calabria sull’orlo del baratro. Sono gli anni che vanno dal 2014 al 2019, in cui si staglia chiaramente la figura di un presidente di Regione che, partito con gli stivali nel fango, circondato da una burocrazia assolutamente restia alle novità e ai cambiamenti, si mette a lavorare insieme alla sua giunta “tecnica” per dare risposte concrete ai problemi reali della Calabria e dei calabresi.
La gravità e la complessità dei problemi avrebbero richiesto un miracolo, ma Oliverio non si lascia scoraggiare. Il suo è un carattere tenace, da montanaro e va avanti comunque, tra mille ostacoli e impedimenti, impallinato un giorno sì e l’altro pure da settori del suo stesso partito e, seppur con tanta fatica, riesce a “sfangare”gran parte della strada che aveva davanti e a realizzare traguardi importanti in diversi settori della vita della regione. “La Calabria cambia passo” da slogan diventa constatazione concreta e le cifre, i numeri, gli investimenti e le risorse utilizzate parlano chiaro. Per la prima volta nella sua storia la Calabria non rimanda indietro le risorse europee, ma è tra le regioni di testa per quanto riguarda la spesa dei fondi comunitari. Passano dai 10 del 2014 ai circa 60 del 2019 i collegamenti aerei nazionali ed internazionali. Ripartono gli aeroporti di Reggio e di Crotone, aumentano gli arrivi e le partenze.
Mille giovani vengono insediati in agricoltura, settecento scuole vengono messe in sicurezza, 136 milioni di euro investiti nella rivitalizzazione e nella valorizzazione dei borghi, si sbloccano dopo 40 anni di attesa opere incompiute come la Diga del Menta e si porta acqua di qualità nelle case dei reggini, si investe sulla ricerca e sull’innovazione, si garantisce una borsa di studio a tutti gli studenti universitari che ne hanno diritto, si investono 73 milioni di euro per il recupero dei beni culturali calabresi, 24 milioni di euro nella portualità, si punta sulla valorizzazione dei parchi e delle aree interne,si predispongono interventi importanti contro il dissesto idrogeologico e la depurazione delle acque, si storicizzano 39 milioni di euro per la stabilizzazione di circa 5000 Lsu ed Lpu… Il “Cantiere” ormai è aperto e la strada imboccata è quella giusta. La Calabria, ora, non può, non deve più tornare indietro. Il racconto di Drosi ci consegna, appunto, tutto questo affinchè il lavoro che è stato compiuto da Mario Oliverio e dalla sua giunta si possa conoscere e valutare serenamente l’impatto positivo che la sua presenza ha determinato nella realtà sociale ed economica della Calabria. Nessuna “santificazione”, quindi, ma solo il racconto dei fatti, per come si sono sviluppati in questi anni sotto gli occhi di tutti”.
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