di ENZO COSENTINO
Opportuna, coinvolgente, auguriamoci aggregante oltre gli steccati ideologici, l’iniziativa “L’Umanità al potere, no alla guerra si alla pace” in programma sabato nel Capoluogo in piazza Prefettura alle 17,30.
Come se non fosse già sufficiente la preoccupazione e l’ansia da Covid, i “maledetti signori” della guerra pronti a scrivere un altro brutto capitolo dal titolo “fine della pace nel mondo”. E l’Europa si agita.
Nel nostro Paese l’apprensione sale alle stelle. Anche se non fa “90”, la paura serpeggia. In Calabria si avverte forse un po’ di più. La comunità ucraina anche numerosa è in preallarme.
Sono tante le famiglie calabresi che hanno fatto delle ucraine un punto forte dei loro bisogni di collaborazione nel campo assistenziale per anziani soli, per i loro bambini. Danno fastidio le “spallucce” dei fatalisti che dinanzi alla prospettiva bellica se la cavano: “la storia è fatta di cicli e ricicli”. Come dire dopo il 2 c’è il 3 riferito alla nefasta ipotesi di un terzo conflitto mondiale. Menagrami! La storia può anche, anzi deve esserlo, tanto, tanto più prolifica nello scrivere pagine di pace. Spetta a noi esseri viventi scriverle. I brutti momenti vissuti e raccontati devono insegnare tanto. La guerra non si combatte, purtroppo, con vaccini, tamponi, ma con missili, bombe e altre diavolerie tecnologicamente avanzate.
La Calabria è preoccupata per il profilarsi di un orripilante scenario di guerra. Il nuovo “Stalin” dell’Unione Sovietica, con i suoi rigurgiti imperialistici, stanco della Pace “gioca” alla guerra, sfida l’Occidente come se avesse in mano una play-station. La Calabria, con le sue autorità politiche più rappresentative, necessariamente deve farsi carico di manifestare la netta demarcazione da tutto ciò che sa di Russia. Della Russia di Putin. Il mondo non aveva bisogno di un novello Hitler. Ed un primo importante segnale è quello che arriverà dalla manifestazione di sabato prossimo nel Capoluogo. E bandiere per la Pace potrebbero sventolare su tutti i balconi delle case della Città, degli edifici pubblici inclusi come segno di adesione. La pace sorride a tutti, la guerra non fa sconti.
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