"Salvo D'Acquisto, la storia di un eroe", le scuole catanzaresi 'incontrano' il fratello Alessandro

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  19 gennaio 2022 13:35

di CLAUDIA FISCILETTI

Un incontro all'insegna dell'importanza del ricordo, della persistenza della memoria. Nel mese di gennaio, tanto significativo per riflettere sui fatti storici avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale, ben 5 scuole del catanzarese hanno aderito all'incontro "Salvo D'Acquisto, la storia di un eroe" che questa mattina ha permesso agli studenti di ascoltare la testimonianza diretta di Alessandro D'Acquisto, fratello del vicebrigadiere dei Carabinieri ucciso dai nazisti il 23 settembre 1943, sacrificatosi per salvare la vita di 22 cittadini che erano stati rastrellati dai soldati tedeschi.

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"Una storia che serva a far comprendere quanto l'Arma dei Carabinieri abbia partecipato attivamente alla liberazione dell'Italia dal nazifascismo", è Corrado Plastino, presidente della sezione intercomunale Reventino dell'Anpi, che insieme a Cinzia Fiorenza, ha aperto e moderato l'incontro patrocinato dall'Anpi e dai Comuni di Carlopoli, Decollatura e Soveria Mannelli. Sono proprio i sindaci e i loro rappresentanti a porgere i loro saluti istituzionali e a congratularsi per l'iniziativa utile sia dal punto di vista storico che culturale, a partire da Michele Chiodo, primo cittadino si Soveria Mannelli, seguito dalla prima cittadina di Decollatura, Raffaella Perri, e dall'assessore del Comune di Carlopoli, Raffaele Mancuso.

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Un'iniziativa facente parte del "Progetto Memoria" che da molti anni coinvolge le scuole per sensibilizzare gli studenti e far conoscere loro gli orrori accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Le 5 scuole che hanno partecipato questa mattina sono l'I.C. "Rodari" di Soveria Mannelli e Carlopoli, l' I.C. Casalinuovo di Catanzaro, l' I.C. di Serrastretta, l'IIS "Costanzo" di Decollatura e Liceo Classico "Galluppi" di Catanzaro e i dirigenti scolastici (Antonio Caligiuri per l'I.C. di Soveria Mannelli e Carlopoli, Elena De Filippis per il Classico di Catanzaro, Lidia Piccoli in rappresentanza di Antonella Mongiardo per l'istituto di Decollatura e Pamela Straniera in rappresentanza di Maria Riccio per l'istituto Casalinuovo) sono intervenuti, sottolineando quanto sia importante per i ragazzi conoscere il sacrificio fatto da Salvo D'Acquisto, che doveva ancora compiere 23 anni nel momento della sua morte. 

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Il Maggiore Giuseppe Merola, alla guida del Nucleo operativo di Lamezia Terme, ha spiegato come tali incontri siano "fondamentali per mantenere vivo il ricordo di tutti coloro che per il nostro Paese hanno donato la vita. Salvo D'Acquisto sappiamo che incarna maggiormente i valori su cui si fonda la nostra istituzione. Ed è necessario comprendere come questo sia un momento di crescita per ricordare a tutti che il benessere in cui viviamo è qualcosa che va difeso, non un'abitudine". Mario Vallone, presidente Anpi della provincia di Catanzaro, fa riferimento al Giorno della Memoria (27 gennaio) e spiega come il ricordo debba andare oltre alle manifestazioni di una sola giornata: "C'è questo Giorno perché nel nostro Paese il livello della memoria è ancora critico. Dovrebbe trattarsi dell'anno della memoria, perché queste giornata servono per determinare e comprendere le decisioni di oggi e gli esempi, come quello di Salvo D'Acquisto, servono per dare una senso alle parole. Se ci limitiamo alle celebrazioni da una tantum, questo sarà un problema".

L'intervento di Alessandro D'Acquisto, poi, va oltre la semplice testimonianza e si concentra su una domanda posta dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro nel 1994: Salvo D'Acquisto è eroe o santo? "Inizio con lo spiegare la differenza tra eroe e santo sancita nell'Enciclopedia e poi vi narrerò una serie di fatti storici in modo tale che possiate farvi un'opinione in merito". Infine, un ricordo del giorno in cui la famiglia ha saputo della morte di Salvo "nell'agosto del 1994", ricorda il fratello, quasi un anno dopo: "È stata una tragedia, soprattutto per mia madre".

Claudio Boccaccini, autore, attoree regista teatrale è figlio di una delle persone salvate dal Salvo e ricorda di come "mio padre, quando avevo circa 7 anni, mi raccontò di aver conosciuto Salvo e di ciò che fece perché avevo notato che portava sempre con sé una fotografia di un giovane carabiniere. Era Salvo D'Acquisto". Boccaccini, poi, si rivolge soprattutto ai ragazzi presenti: "L'atto eroico non è una cosa che deve apparire assolutamente fuori dalla vita, Salvo era un ragazzo che decide in un secondo di essere solidale al punto di dare la propria vita per salvare 22 persone. Non era un alieno ma era un uomo. Il valore di solidarietà può stare dentro ciascuno di noi, quel gesto estremo appartiene potenzialmente ad ognuno di noi. La solidarietà, anche se non espressa in un modo tanto estremo, si può esprimere in gesti più piccoli ogni giorno". E "La foto del carabiniere" è il nome dello spettacolo ideato da Boccaccini con cui, da circa 10 anni, viaggia, portando nei teatri di tutta Italia la storia di Salvo D'Acquisto: "Parto dalla storia vera per narrare una suggestione emotiva fatta di tanti piccoli particolari che portano ad una narrazione completa, racconto il rapporto tra mio padre e Salvo, il rapporto tra la mia famiglia e Salvo. Ogni volta che faccio lo spettacolo mi sento onorato di svolgere non solo il mio lavoro, ma di contribuire al ricordo e alla memoria".

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