San Francesco Hospital all'avanguardia: "Il coronavirus non deve entrare". Tablet agli ospiti per comunicare con i parenti (VIDEO)

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Alcuni operatori del San Francesco Hospital
  07 marzo 2020 16:21

di TERESA ALOI

Arriviamo al San Francesco Hospital, residenza sanitaria assistenziale e riabilitativa in località Carfellà,  a un chilometro  dall’uscita Martelletto, nel comune di Settingiano,  alle 10 di mattina. Non è un giorno come un altro e lo si avverte  dalle auto parcheggiate. Ma anche dal dispenser con il disinfettante all'entrata e da quelle "regole" affisse sulla bacheca su una  parete all'ingresso.  Oltre ovviamente a quell'appello al buonsenso rivolto anche ai visitatori che non ha bisogno di essere scritto.   

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L’obiettivo è chiaro: “Il virus non deve entrare”.  Un diktat che vale per tutti in questi giorni decisivi per il contenimento della diffusione del coronavirus in Italia,  ma che diventa ancora più  perentorio  per la fascia più a rischio della popolazione, gli anziani. Gli ospiti vanno protetti soprattutto da chi viene dall’esterno  e per questo  trova un'ampia giustificazione la limitazione rigorosa degli accessi. 

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Eppure, al San Francesco Hospital,  si è cercato  quel giusto bilanciamento tra la protezione dei pazienti, tutti soggetti fragili, e il mantenimento della vita di relazione con i propri familiari.  

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Perché il sorriso di un figlio, di un nipote, di chi vuole bene, vale più di ogni medicina. E così, basterà un clic e la videochiamata è servita. Sono 12, uno per ogni struttura amministrata o presieduta da Massimo Poggi, i tablet acquistati proprio per garantire la comunicazione tra gli ospiti delle residenze e i loro familiari. 

Potranno vedersi, chiacchierare. I familiari potranno accertarsi delle condizioni di salute dei propri cari e per qualche momento sarà come essere lì con loro.  

Un regalo, perché di questo si tratta, ai tempi del coronavirus, che, di fatto,  sta cambiando le abitudini  del vivere quotidiano. 

L'unica cosa che non è cambiata  è l'impegno del personale nella cura e nell'assistenza degli ospiti.  Nei corridoi si respira serenità, per quanto possibile. Per non "impaurire" i nonni. Per evitare loro paure "incontrollabili".   Anche questo, ai tempi del coronavirus, è maledettamente importante. 

 

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