San Pantaleone a Montauro, Aurelio Fulciniti: "Orgoglio e appartenenza per chi resta e chi ritorna"

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images San Pantaleone a Montauro, Aurelio Fulciniti: "Orgoglio e appartenenza per chi resta e chi ritorna"

  29 luglio 2025 17:57

di AURELIO FULCINITI

"In tema di devozione popolare, i festeggiamenti per il Santo Patrono di Montauro, San Pantaleone, rappresentano un vero motivo d’orgoglio per tutta la comunità. Qualcuno parla in maniera erronea solo della “Marina” a livello di notorietà locale, ma il borgo antico di Montauro, ancora oggi, è un esempio assoluto di identità, appartenenza e amore per le tradizioni.

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Per chi l’ha vissuta sin da piccolo con il cuore, la tradizione del lancio dei biglietti colorati all’uscita del Santo in processione diventa emozione. Arancioni, blu, rossi, gialli, rosa, bianchi, azzurri e di tanti altri colori, sono dei messaggi diretti mandati a San Pantaleone. E basta leggerne alcuni per capire l’affetto e la profondità della devozione nei confronti del Santo. Da “Evviva San Pantaleone”, “San Pantaleone proteggi la Tua Montauro”, “San Pantaleone veglia sulle nostre famiglie” e “San Pantaleone sostieni e conforta gli ammalati”, si passa a messaggi di devozione ancora più profondi come “San Pantaleone, sii consolazione per tutti coloro che si soffrono e si sentono soli” e “San Pantaleone, guida i papà affinché non si scoraggino e non smettano di essere guida per i loro figli” oltre al pensiero per chi d’estate, da anni e di generazioni ritorna proprio nell’occasione: “San Pantaleone proteggi i nostri emigrati”. Il culto del Santo, a Montauro, non conosce - a differenza di alcune altre feste patronali, in provincia di Catanzaro e in Calabria - nessun vuoto generazionale. Anche i giovanissimi, figli e nipoti dí emigrati, sono presenti e non per dovere o costrizione, ma per pura e autentica devozione, in una parola per Identità. Come i bambini di quarant’anni fa - nel caso di chi scrive - anche quelli di oggi aspettano il lancio dei biglietti colorati per raccoglierli e farne collezione. Ed anche questo significa far parte integrante di una Tradizione vera e sentita.

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Da Torino in particolare, città ed hinterland dove la comunità montaurese è più presente, ma da tutta Italia ed anche dall’estero, in particolare dalla Germania e soprattutto dalla Svizzera, il legame con Montauro non si è mai interrotto. Lo dimostra, ad esempio, il portale di Palazzo Terracini, in via Ferdinando Lomanno, dove sui balconi, a destra c’è appeso il tricolore italiano e dall’altro lato il rosso crociato svizzero. Il tutto, a testimonianza eloquente di un’appartenenza e di un ritorno.

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La Banda Città di Montauro “Cuccarini”, del cognome del maestro e direttore musicale montaurese che la fondò nel 1924, da oltre un secolo rappresenta un orgoglio che si rinnova. Con il suo vasto repertorio, accompagna la vita del paese e lo rappresenta anche nell’ onorare il suo santo protettore. Bastano una “Marcia di Radetsky” o “Stelle e Strisce” (con un riferimento ai tanti emigrati presenti che ritornano dagli Stati Uniti) per scatenare un applauso sincero. Da ora si torna a pensare al rinnovarsi di una tradizione, con San Pantaleone sempre nel Cuore".

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