Oltre 360 casi affrontati nel 2024. Numeri importanti che di fatto "premiano" la Breast Unit presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Dulbecco, il centro multidisciplinari di senologia che ingloba in sè un percorso di diagnosi, cura e assistenza delle donne con tumore al seno o rischio genetico di tumore del seno.
La delibera 246/2025 firmata oggi dal commissario straordinario Simona Carbone innalza il livello del Centro portando a 3. Ciò, conferma, nell'attesa nella conclusione dei lavori strutturali del reparto di chirurgia senologica e comunque non oltre l’attivazione del nuovo Atto Aziendale- quello relativo alla fusione dei due presidi - due diverse équipe chirurgiche una presso il presidio Pugliese nella SSD di Senologia, l’altra presso il presidio Mater Domini nella SC di Chirurgia, operando nel contesto dell’unica equipe multidisciplinare aziendale sotto il coordinamento clinico-assistenziale del Team Multidisciplinare al Direttore del Dipartimento Chirurgico, Francesco Abbonante. Una notizia che fa ben sperare che almeno per quanto riguarda il tumore della mammella, la migrazione sanitaria può essere evitata. Le donne hanno la possibilità di operarsi della patologia tumorale della mammella anche in Calabria senza bisogno di abbandonare gli affetti e la propria casa e con lo stesso coefficiente di qualità della cura di altre regioni all’avanguardia
Una struttura dedicata alle donne, dunque, sin dall'inizio della diagnosi anche alla luce delle stime che vedono nei prossimi decenni, che il numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche in Italia aumenterà, in media, dell’1,3% per anno negli uomini e dello 0,6% per anno nelle donne. Il tumore della mammella per il 41% colpisce donne tra 0 e 49 anni, per il 35% tra 50 e 69 anni e per il 22% colpisce donne oltre i 70 anni. Il tumore alla mammella può colpire anche il sesso maschile (1%). Di contro si assiste ad una moderata, ma continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario pari a 1%/ anno, attribuibile alla prevenzione oltre che ai progressi terapeutici.
Proprio questo il fulcro della nascita della Brest Unit: un approccio multidisciplinare e multiprofessionale aumenta le probabilità di sopravvivenza e la qualità della vita della paziente, secondo un modello che prevede l’attivazione di percorsi dedicati che permettano la presa in carico della paziente con neoplasia della mammella sia in fase terapeutica, sia riabilitativa.
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