Sanità a Catanzaro, Sergio Gaglianese: "L’ennesima disfunzione che non può più essere tollerata"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Sanità a Catanzaro, Sergio Gaglianese: "L’ennesima disfunzione che non può più essere tollerata"
Sergio Gaglianese

  30 dicembre 2025 11:04

Lettera aperta del Presidente della Tazzina della Legalità  dott. Sergio Gaglianese al Ministro della Salute Orazio Schillaci, al Presidente della Regione Calabria e Commissario ad acta per la sanità Roberto Occhiuto, alla Commissaria dell’ASP di Catanzaro Simona Carbone e al Sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita

"Gentili tutti, scrivo questa lettera per portare all’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica l’ennesimo, grave episodio di disfunzione della sanità verificatosi nella città di Catanzaro, che non può più essere archiviato come un semplice caso isolato.

Nella giornata di domenica siamo stati contattati dalla figlia di un’anziana signora cardiopatica che, in serata, ha accusato un malore con forti dolori alla bocca dello stomaco. La signora, lo scorso anno, era stata colpita da un infarto e, proprio per questo, si è recata prontamente al Pronto Soccorso di Catanzaro, temendo una recidiva cardiaca.

Presso il PS le sono stati effettuati gli accertamenti di rito: analisi del sangue, elettrocardiogramma, ecografia e ulteriori controlli. Viene esclusa la patologia cardiaca e si opta per una diagnosi di natura gastrica. Alla paziente viene somministrata una flebo, successivamente tachipirina, e viene dimessa con indicazione al rientro a casa.

Il giorno seguente, però, la situazione peggiora improvvisamente: la signora si sveglia con un evidente gonfiore delle labbra e del volto, accompagnato dalla comparsa di macchie cutanee diffuse. Il medico curante risulta irraggiungibile e la famiglia è costretta ad allertare il 118.

Dopo meno di mezz’ora arriva un’ambulanza priva di medico a bordo, che trasporta l’anziana nuovamente al Pronto Soccorso. Qui la paziente viene lasciata in attesa dalle ore 11:30 fino alle 21:00, di fatto “parcheggiata” per quasi dieci ore, prima di essere finalmente visitata. Solo in serata le vengono somministrati nuovi farmaci e disposti ulteriori accertamenti. Gli esiti delle analisi arrivano soltanto dopo la mezzanotte e, ma l’unico medico impegnato ha potuto dare visione agli esami all’1,30 di notte per poi dimettere la paziente all’1,40 di notte, e dovrà ritornare a visita in mattinata!!!

Ora, al di là dell’esito clinico – che non è questo il punto – ciò che colpisce è la catena di criticità: l’assenza del medico sull’ambulanza, i tempi di attesa incompatibili con la dignità di una persona fragile, anziana e con patologie pregresse, e una gestione complessiva dell’emergenza che evidenzia gravi falle organizzative.

Sia chiaro: non ci sentiamo di attribuire colpe al personale sanitario, che quotidianamente opera in condizioni spesso disumane, sotto organico, sotto pressione e in uno stato di stress continuo. Medici, infermieri e operatori fanno spesso l’impossibile per garantire assistenza e umanità, supplendo alle carenze di un sistema che li ha lasciati soli.

Le responsabilità non sono di chi lavora in trincea, ma di chi programma, organizza e governa la sanità.  A mio avviso, siamo di fronte a un sistema che non soffre più di singole inefficienze, ma di una crisi strutturale, che ricade sempre sugli stessi: i cittadini, in particolare i più deboli. La sanità non può trasformarsi in una prova di resistenza fisica e psicologica, né tantomeno in una lotteria in cui si spera di “capitare nel turno giusto”.

Mi chiedo – e vi chiedo – quante altre segnalazioni servano prima di un’assunzione di responsabilità chiara e pubblica. Perché non si tratta solo di carenze di personale o di risorse: si tratta di organizzazione, rispetto e attenzione verso le persone. Chi governa la sanità, a ogni livello, ha il dovere non solo di amministrare, ma di garantire diritti fondamentali, primo fra tutti quello alla salute, sancito dalla nostra Costituzione.

A tutto questo si aggiunge una domanda che ormai risuona come un vero e proprio atto d’accusa: cosa si aspetta ad aprire il Pronto Soccorso presso l’Hub ospedaliero di Germaneto, visto che esiste un protocollo d’intesa sottoscritto già nel 2023? Un atto formale e pubblico che avrebbe dovuto segnare una svolta e che, invece, giace nel silenzio più totale.

Chiedo direttamente al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di chiedere lumi al Presidente della Regione Calabria e Commissario ad acta per la sanità, Roberto Occhiuto, e alla Commissaria dell’ASP di Catanzaro, Simona Carbone, per comprendere perché tutto tace, nonostante la nostra associazione, unitamente ad altri partner civici e sociali, stia costantemente sollecitando e stimolando la politica affinché si passi finalmente dalle promesse ai fatti.

E mi rivolgo anche al Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita: si ricordi che un sindaco è, per legge, la massima autorità sanitaria sul territorio comunale. Il suo atteggiamento, fin qui, appare pilatesco ed è francamente inaccettabile.

Non ci si può limitare a presenziare a eventi, inaugurare fiere, tagliare nastri o occuparsi del Capodanno Rai, mentre la sanità cittadina affonda e i cittadini vengono lasciati soli nei momenti più drammatici della loro vita.  A questo punto non bastano più rassicurazioni o annunci. Servono decisioni, atti concreti e tempi certi. Ogni ritardo, ogni silenzio, ogni rinvio pesa sulla pelle delle persone, soprattutto delle più fragili.

Come associazione e come cittadini vigili continueremo a denunciare, sollecitare e pretendere risposte. Perché la sanità non è un favore, non è propaganda, non è un evento da inaugurare: è un diritto fondamentale. E chi ha il potere di decidere, decida. Chi ha il dovere di intervenire, intervenga ora, noi non ci fermeremo!!"


Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy . Chiudendo questo banner, o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.