Sanità, Bosco: "Numeri sempre più preoccupanti, è l'ingiustizia più grande del nostro tempo"

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  22 ottobre 2025 14:50

«La Calabria continua a occupare gli ultimi posti in Italia per qualità dei servizi sanitari, con un punteggio complessivo di appena 3,2 su 10. Sono numeri da dopoguerra, che certificano il fallimento della politica e la negazione di un diritto fondamentale».

Così Gianmichele Bosco, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, commenta i dati diffusi da Meridiano Sanità Regional Index.

«Nella nostra regione – aggiunge Bosco – ci si ammala prima e si muore prima: l’aspettativa di vita è di tre anni più bassa rispetto al Nord e gli anni vissuti in buona salute non superano i 54. Solo il 13% dei cittadini partecipa agli screening oncologici, a fronte di un 79% in Emilia-Romagna. Non si tratta più di un semplice divario geografico, ma di un divario morale che colpisce i calabresi nella loro dignità».

Secondo Bosco, «ospedali che crollano, medici costretti a emigrare e cittadini obbligati a curarsi altrove rappresentano la fotografia di una sanità ridotta all’emergenza quotidiana. A fronte di questa realtà, le chiacchiere sulle riforme suonano come uno schiaffo alla popolazione».

«La sanità calabrese – conclude – è il simbolo di un diritto negato. Non è più tempo di proclami: servono decisioni che mettano al primo posto il malato e poi il profitto. È necessaria una svolta etica prima ancora che politica. Tutto questo è semplicemente inaccettabile».