di GABRIELE RUBINO
Sono passati due mesi dalla formale investitura di Guido Longo come commissario ad acta della sanità calabrese da parte del Consiglio dei ministri. L'ex prefetto di Vibo Valentia ha accettato l'incarico che in quelle settimane del novembre scorso, tragiche e comiche allo stesso tempo, era diventato il "meno ambito d'Italia". Longo, nonostante possa disporre dei superpoteri conferiti dal Decreto Calabria 2 non solo ne ha usati pochi, ma non è stato nemmeno in grado di farlo: è rimasto sostanzialmente solo. A maggior ragione dopo l'addio di Maria Crocco. Il governo, prima della crisi di governo, non ha trovato il tempo di affiancargli i sub-commissari. Si può arrivare fino a tre, ma ancora niente. Nella Cittadella regionale si è trovato la 'messa a disposizione' dell'intero dipartimento Tutela della Salute, ma comunque non è stata costituita la struttura dei venticinque (il dream team di dipendenti regionali in comando o di altri enti calabresi) che dovrebbero rispondere direttamente a lui. L'isolamento potrebbe durare poco, infatti fervono i preparativi per lo sbarco della pattuglia Agenas.
In queste ore, sono al vaglio commissariale oltre ottanta curricula dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Il Decreto Calabria 2 prevede testualmente che l'ente ministeriale: "può avvalersi di personale comandato, nel limite di dodici unità e può ricorrere a profili professionali attinenti ai settori dell'analisi, valutazione, controllo e monitoraggio delle performance sanitarie, prioritariamente con riferimento alla trasparenza dei processi, con contratti di lavoro flessibile nel limite di venticinque unità, stipulati con soggetti individuati tramite procedura selettiva". In effetti, dovrebbero arrivarne circa trentacinque. Per il 2021 è prevista una spesa (reperita dall'avanzo della stessa Agenas) di 1,5 milioni di euro. Un plotone piuttosto 'ingombrante', tanto che già nella Cittadella pare abbiano richiesto l'individuazione degli appositi spazi affinché i neo-arrivati possano avere la propria postazione. In verità il supporto Agenas al commissario (allora era Saverio Cotticelli) era previsto già dal Decreto Calabria 1, ma non si sono apprezzati particolari benefici. Ci sarebbe una differenza, allora il dg dell'agenzia governativa era Francesco Bevere, adesso il manager è alla guida del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria. Magari andrà meglio con i ruoli invertiti.
Nel frattempo nonostante il clima di 'collaborazione' fra Regione e commissario governativo della sanità calabrese, la Giunta ha deciso di impugnare il Decreto Calabria 2 davanti alla Corte Costituzionale. Il precedente - la Giunta Oliverio fece lo stesso con la prima versione della legge speciale sul servizio sanitario calabrese- non è incoraggiante: il ricorso fu respinto dai giudici delle leggi. L'intesa sui commissari di Asp e aziende ospedaliere fra Longo e Spirlì è un conto, ma il presidente facente funzioni deve comunque mandare segnali politici contro i provvedimenti del governo giallorosso. Intanto Agenas è pronta allo sbarco in Calabria.
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