Sanità, la Cgil contro il Dca del fabbisogno del personale: "Prima andava approvato il Programma Operativo"

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  23 gennaio 2020 12:57

"Con il DCA Calabria 192 dello scorso 20 dicembre, a nostro avviso, l’Ufficio Commissariale, in uno con il Dipartimento, ha perpetrato l’ennesimo errore metodologico. Per intanto, denunciamo l’ulteriore occasione persa per un confronto costruttivo su un tema delicato per la categoria, la determinazione dei requisiti che le aziende del SSR devono adottare per la costruzione del fabbisogno “teorico” del loro personale. E’ addirittura mancata l’informativa, laddove l'informazione è il presupposto per il corretto esercizio delle relazioni sindacali e dei suoi strumenti, a conferma di uno stato attuale delle relazioni sindacali assai scadenti e di un Ufficio Commissariale isolato nella “torre d’avorio” della Cittadella Regionale", lo denuncia la FP CGIL.

"Ma per tornare al metodo - prosegue il sindacato-, ci saremmo aspettati, in un normale percorso di pianificazione che l’Ufficio Commissariale redigesse il Programma Operativo per la prosecuzione del Piano di Rientro, di cui era stata annunciata la presentazione alle Organizzazioni Sindacali nell’incontro svoltosi in Prefettura a Catanzaro lo scorso 17 ottobre e scomparso, invece, nei meandri dei Ministeri affiancanti(MEF e Salute) a Roma che, da notizie certe, non hanno giudicato soddisfacente, al Tavolo Adduce, la proposta. Tale iter logico avrebbe consentito all’Ufficio Commissariale, con l’aggiornamento del Programma Operativo,  l’individuazione di obiettivi e azioni finalizzate alla chiara definizione dei processi di governance delle aziende sanitarie, attraverso la revisione delle linee guida regionali degli atti aziendali e, contestualmente, ma solo dopo questi passaggi preliminari, la fissazione dei criteri per la costruzione del fabbisogno questa volta“reale” e non più “teorico” del personale sanitario".

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"L’Ufficio Commissariale ha deciso, invece, unilateralmente di invertire questo percorso. Tanto rimane sempre ai Commissari al Piano di Rientro dal debito sanitario della Calabria la possibilità di poter scrivere un bel libro in cui spiegare come poteva essere, ma non è stata, la sanità calabrese, anche a causa loro", chiosa CGIL.

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