Sanità. La riflessione di Saverio Palermo: "Individuare calabresi per gli incarichi di alta responsabilità"

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Il dottor Saverio Palermo
  15 novembre 2020 08:01

di SAVERIO PALERMO

Oggi mi son sorpreso a fare due conti.

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I cittadini residenti nella nostra Regione sono circa 2 milioni. Un numero considerevole su cui avviare una ricerca per individuare,  eliminando ogni desiderio di esterofilia, un probabile candidato per un incarico di responsabilità  nell’emergenza Sanità.

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Effettuando un primo screening che escluda soggetti di età troppo avanzata, bambini o i troppo giovani, i non idonei alla funzione perché privi  di  basilari requisiti  o di un adeguato background  nello specifico  campo, i molti comunque disinteressati ad incarichi di responsabilità,  è ragionevole presupporre che almeno un migliaio potrebbero essere considerati gli idonei.

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A tutto vantaggio della loro azione, a parte ogni considerazione di carattere etico e professionale, il conoscere e saper interpretare la realtà e le vere esigenze del territorio su cui operare.

Certo molti di essi non saranno vicini alle stanze del  potere, molti non saranno iscritti a partiti o comunque affiliati ad associazioni di qualsiasi natura e colore, forse molti avranno dimostrato libertà di pensiero ed azione che li ha resi  indipendenti da qualsiasi manipolazione . Ma tali “limiti”, in questa fase di grande emergenza, potrebbero forse essere superati  dai “ politici “ chiamati  a  decidere e nominare .

Ho sempre pensato che non fosse necessario aver all’attivo un premio Nobel per gestire un’Azienda, anche se Azienda Sanitaria. Molti, medici, amministrativi, amministratori, potrebbero adempiere a tale incarico purché dotati una giusta visione del problema, una efficace capacità organizzativa, una giusta umiltà nel recepire idee e consigli, una necessaria libertà operativa e decisionale e, prima di ogni altra cosa, un’indubbia moralità. Difficile oggi nel nostro Sistema Paese, ma ancora credo non impossibile.

Forse potrebbe essere utile quale ulteriore filtro nella scelta, e lo propongo, che per tale incarico non corrisponda alcun corrispettivo  economico fisso, elargito anche e solo per occupare il ruolo, una poltrona. Si potrebbe quantificare un giusto compenso, nel nome di una tanto decantata e giusta meritocrazia,  identificato e correlato a specifici obiettivi; corrisposto solo al raggiungimento degli stessi.

Credo che la selezione sarebbe ancora più rapida e facile, l’azione non orientata solo al guadagno ed interesse personale, il risultato più immediato ed efficace.

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