di GABRIELE RUBINO
L’aggiornamento del Programma Operativo (PO) della sanità calabrese era uno degli obiettivi fissati al momento della nomina del commissario Saverio Cotticelli. È arrivato con forte ritardo (ad oltre un anno dall’incarico), e lo stesso generale qualche giorno fa ha affermato che non è un atto “definitivo”. Si è detto della coperta corta sulle assunzioni (LEGGI QUI) e sulla sostanziale conferma della “vecchia” rete ospedaliera (LEGGI QUI). L’altro aspetto sostanziale del documento è la parte economico-finanziaria, cioè le manovre pensate per rientrare dal disavanzo: il Piano di Rientro vero e proprio. I “risparmi” sono tarati sul prossimo biennio 2020-21. Prima però c’è da affrontare il bilancio del 2019, ancora da ultimare.
Stando alla proiezione contenuta nel PO, il 2019 dovrebbe chiudersi con il segno meno. Non con la stessa entità dell’anno prima, quando il Tavolo Adduce certificò uno squilibrio nel conto economico del 2018 di 213,3 milioni di euro e di quasi 106 dopo le coperture fiscali. Le cifre parziali del quarto trimestre proiettano i conti calabresi a -161,6 milioni, dopo le coperture si dovrebbe scendere a -14,2 milioni. Un altro rosso. I dati, è bene precisare, sono ancora parziali. Attenzione però perché incorporano (a riduzione del disavanzo nel conto economico) anche i 47,5 milioni di euro come valore del Payback farmaceutico a favore della Calabria, che volutamente sono stati appostati per ridurre il deficit 2019. Non è però così scontato che dalle parti del ministero dell’Economia e Finanze siano pienamente d’accordo su questa impostazione. In teoria, il disavanzo netto del 2018 di 106 milioni non è stato ancora del tutto colmato. Circa la metà lo sarà con l’incremento (ulteriore) di tasse sui calabresi, l’altra ancora no lo è. Il ministero potrebbe chiedere di utilizzare le somme del Payback per coprire la restante metà “scoperta”. Se così fosse, il disavanzo del 2019 sarà irrecuperabile ed a quel punto il rosso certo. Conseguenza? Nuovo scatto all’insù delle aliquote Irap e dell’addizionale regionale all’Irpef per l’anno successivo (e sarebbe il secondo consecutivo). In un modo o nell’altro le tasche dei calabresi rischiano di ritrovarsi più leggere.
Venendo alle manovre del biennio 2020-21 (soggette a revisione dopo le osservazioni del Tavolo Adduce), le poche voci con aumenti di spesa sono il personale (i famosi 13,2 milioni nel 2020 e ulteriori 13,2 nel 2021), prestazioni socio-assistenziali da privato e la farmaceutica convenzionata. I risparmi più robusti sono invece stimati sull'acquisto dei farmaci ed emoderivati, oltre che su beni e servizi e sulla riduzione degli interessi passivi. La manovra del 2020 è di 59,6 milioni che dovrebbe portare ad un utile ( dopo le coperture) di 9,5 milioni. Nel 2021 a fronte di una manovra di 114,9 milioni, l'utile post coperture sarebbe di 58,4 milioni. Tutti dati da prendere con le pinze perché finora tutte le ipotesi di rientro dal disavanzo della sanità calabrese hanno fallito.
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