Il Tribunale di Catanzaro, in composizione monocratica, ha emesso sentenza di improcedibilità nella causa avviata dal sindaco di Santa Caterina dello Ionio, Francesco Severino, contro il consigliere di opposizione Raffaele Pilato. La sentenza, pronunciata ai sensi dell’art. 281-sexies c.p.c., ha inoltre disposto la compensazione delle spese di lite tra le parti.
Due anni fa, a gennaio 2022, il sindaco Severino, rappresentato dall'avv. Sandro Scoppa, aveva citato in giudizio Pilato chiedendo 50.000 euro di risarcimento per danni alla reputazione, a seguito di presunte offese e diffamazioni subite durante la seduta del Consiglio Comunale del 22 dicembre 2021. L’accusa si riferiva a un episodio in cui Pilato avrebbe definito Severino “bugiardo macroscopico patologico”.
Già in fase preliminare il legale di Pilato, l’avvocato Vincenzo Caridi, aveva eccepito l’improcedibilità della domanda, evidenziando il mancato esperimento della negoziazione assistita o della mediazione obbligatoria, come richiesto dall’art. 5 quater del D. Lgs n. 28/2010. Nel merito, la difesa aveva argomentato che le affermazioni contestate rientravano nel legittimo diritto di critica politica, garantito in un confronto democratico.
Con provvedimento del 9 aprile 2024, il Tribunale aveva disposto il rinvio delle parti in mediazione, una condizione obbligatoria per procedere ulteriormente nel giudizio. Tuttavia, tale procedimento non è mai stato avviato dal sindaco Severino, portando così alla dichiarazione di improcedibilità della causa.
“Se davvero Severino avesse ritenuto fondate le sue pretese, avrebbe certamente introdotto il procedimento di mediazione come richiesto dal Tribunale. Evidentemente così non era”
ha dichiarato Raffaele Pilato che ha aggiunto:
“Il mio unico obiettivo, dopo essere stato trascinato in tribunale con un’accusa surreale, era difendermi. Ritengo di aver agito sempre nell’interesse esclusivo della comunità, esercitando il mio ruolo di consigliere comunale col massimo impegno e inmodo trasparente e propositivo.”
La vicenda aveva già suscitato un duro scontro politico. Il Gruppo di Opposizione, subito dopo la citazione in giudizio, aveva definito l’iniziativa del sindaco come “il livello più basso della storia politica di Santa Caterina dello Ionio”.
Questa sentenza rappresenta, per Pilato, una conferma della legittimità del diritto di critica politica e una vittoria per la libertà di espressione all’interno di un contesto istituzionale e democratico.
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