"Sosteniamo con forza la richiesta delle organizzazioni sindacali Cgil e Uil di convocazione in Prefettura per dar vita a un tavolo di concertazione finalizzato a tenere alta l’attenzione sulla spinosa vicenda del Sant’Anna Hospital”.
Ad affermarlo è il segretario cittadino del Partito Democratico Antonio Calogero molto sensibile alla vicenda della riapertura dell’importante polo sanitario di cardiochirurgia nel capoluogo di regione.
“La decisione dei sindacati – osserva Calogero - è giunta nel corso dell’incontro svolto lunedì pomeriggio nella sede di Confindustria a cui hanno preso parte i rappresentanti di Confindustria, il curatore fallimentare, il legale della proprietà, Cgil, Uil e rappresentanze dei lavoratori”.
Calogero ricorda che “l’incontro in Confindustria era stato convocato per discutere sulla riorganizzazione della struttura sanitaria, ma la discussione è stata rinviata dopo aver appreso dalla stampa (notizia non smentita) dell’accreditamento di 14 posti letto di cardiochirurgia assegnati ad altra realtà territoriale, che di fatto allarmano e turbano le parti interessate alla riapertura del Sant’Anna Hospital”.
Poi, segnala una data importante: “Il prossimo 26 marzo il Tar deciderà sul merito se l’accreditamento dei 20 posti letti per il Sant’Anna Hospital sarà confermato. Se la decisione invece sarà negativa la proprietà rappresentata dalla famiglia Citrigno ha già fatto sapere che ricorrerà in Consiglio di Stato”.
Calogero sostiene che “la riapertura del Sant’Anna Hospital rappresenta un fatto estremamente importante per il territorio non solo alla luce degli eccellenti risultati raggiunti in passato nella cardiochirurgia che hanno contribuito a creare una vera scuola professionale medica e paramedica, ma anche perché la sanità pubblica, non è in grado da sola di gestire le tante emergenze del perimetro di prossimità territoriale”.
Non ultimo, “il capitolo che riguarda i 95 lavoratori che hanno perso il lavoro da quando la struttura ha chiuso i battenti”.
Sullo sfondo, “uno scenario politico regionale tutto da decifrare che alimenta numerose riflessioni sul futuro della sanità in Calabria”.
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