“Del Sant’Anna Hospital si continua a ripetere da mesi che è un centro regionale di cardiochirurgia straordinario dove ogni anno vengono eseguiti circa 900 interventi che abbracciano l’intero spettro della chirurgia cardiaca, una eccellenza calabrese fatta da donne e uomini che hanno scelto di restare, o di tornare in Calabria per cambiare il corso di una narrazione che parla di malasanità e cattivi servizi nella tutela del diritto alla salute. Ma dopo l’inchiesta “Cuore Matto” - condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Catanzaro che ipotizza falsificazioni dei ricoveri in terapia intensiva per ottenere rimborsi del servizio sanitaria nazionale – la situazione è precipitata, con il rischio di una drammatico blocco alle attività della struttura dove sono impiegate circa 300 persone”. E’ quanto afferma Roberto Guerriero, già consigliere comunale di Catanzaro esponente di “Socialisti&Democratici”.
“La magistratura, giustamente chiamata a svolgere il proprio lavoro e su cui si confida nel fare chiarezza sui fatti contestati, farà il suo corso: tanto che, ad onor di cronaca, sono stati restituiti beni per 7.5milioni di euro sui 10 milioni e mezzo sequestrati alla clinica S.Anna Hospital in seguito all’indagine – afferma ancora Guerriero -. Ma nell’immediato c’è il grido d’allarme lanciato dal managemet della struttura che parla di un blocco delle attività, e quindi di ricoveri e cure, a partire dal prossimo 28 dicembre. Le ragioni sono note: una crisi di liquidità determinata dai mancati rimborsi da parte dell’Asp. Anche su questo aspetto c’è un gran parlare e molta confusione in particolare sul “prestato” e sul dovuto, quindi sulle prestazioni rimborsabili. Una confusione che potrebbe essere chiarita con la convocazione di un tavolo tecnico alla presenza oltre che dei vertici aziendali della Struttura, i commissari dell’Asp di Catanzaro, rappresentanti del Dipartimento della Regione, e magari anche il commissario Longo. La personalità che in questo momento ha le competenze e la forza per fa sedere le parti in causa, e chi può risolvere la problematica mettendo in salvo posti di lavoro e l’erogazione dei servizi sanitari di qualità, è il sindaco Sergio Abramo nella sua qualità di autorità sanitaria. Capiamo bene che le preoccupazioni e le attenzioni massime in questo momento sono rivolte al contrasto e al contenimento della diffusione del covid 10. Ma non di solo coronavirus si muore in queste latitudini: le patologie cardiovascolari sono ancora la prima causa di morte in Europa. Allora – conclude Guerriero – il sindaco Abramo pensi anche al Natale di questi lavoratori e delle loro famiglie, e di quanti guardano al Sant’Anna Hospital e alle eccellenze che vi operano come ultima speranza per affrontare la propria malattia e guardare al futuro con fiducia”.
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