di MARISA PROVENZANO
“C’era una volta …” E si accende l’immaginazione, il ricordo, ci si sente protette/i da quella favola che ci ha fatto sognare, da quel ‘passato’ che rappresenta l’età felice, ormai lontana, irraggiungibile e perduta. Per qualche istante si ritorna bambine/i, ci si sente ancora addosso l’innocenza che ci è appartenuta, la semplicità e il candore che vorremmo ancora sentire nel cuore.
La FESTA è il momento in cui ci lasciamo trascinare da questi pensieri e da tanti altri, meno piacevoli. Ci guardiamo intorno, cerchiamo di scivolare gaiamente nel vortice delle luci, degli addobbi, dei colori e tutto diventa MAGICO. Il Natale ha sempre questo tocco particolare, una misteriosa aurea di prodigio e incanto. Nella nostra città sarà “TRE VOLTE NATALE”; non è soltanto una lusinga ma, forse, un invito a riflettere, un consiglio a tutte/i noi per credere che il Natale si potrà ripetere, forse all’infinito, al di là del canonico giorno, al di là della miriade di manifestazioni celebrative, al di là degli slogan.
I problemi, le difficoltà, le carenze saranno presenti nella nostra vita quotidiana e non sarà mai festa tutto l’anno se non riusciremo a cogliere l’attimo, la gioia di un sorriso, la stretta di una mano per conoscere e comprendere l’altra/o, per conquistare la nostra identità e consapevolezza, amando il luogo in cui viviamo, apprezzando ciò che ci appartiene e contribuendo col fare piuttosto che col disfare ogni cosa.
Una musica, un quadro, un libro, una poesia, una scultura, un INCONTRO possono fare la differenza nella malinconica condizione della ‘solitudine’ in cui l’uomo odierno si sta rinchiudendo. Mi guardo intorno ed i volti noti e meno noti sorridono, si incontrano, a volte con superficialità ed indifferenza; ma per molte/i il Natale è tutt’altro che il momento in cui si celebra la vera natura dell’essere umano, la crescita della sua ‘spiritualità’.
La vita è il nostro presente, con ogni sua piccola sfumatura, con le ‘attese’ e le delusioni, è l’attimo che non si deve disperdere nell’intermittenza delle luci e il tintinnio dei bicchieri negli auguri di qualcosa di nuovo, di diverso. Si veste a festa la città e non possiamo rimanere assenti al fermento, alle occasioni che ci vengono offerti.
Mostre, spettacoli, Cinema di qualità, manifestazioni per ogni età e gusto, Eventi, presentazioni di libri, Incontri su tematiche di variegato interesse, piccole e grandi cose che non sempre riusciamo a seguire … eppure c’è il brusio, spesso assordante, della critica costante, dell’incontenibile insoddisfazione. Non si pensa facilmente che il ‘vuoto’ è spesso in noi e che la ‘colpa’ non è sempre dell’altro. Cambiare il mondo non è facile, raggiungere la perfezione è un meccanismo complesso, anche perché una volta raggiunta tutto rimarrà immobile senza possibilità di evoluzione.
La BELLEZZA è nell’imperfezione e lo dimostrano i grandi che non si sono mai fermati nella loro creatività. Dovremmo partire da noi, dal nostro essere, comprendere che ciò che accade al di fuori non è che il riflesso del nostro agire e la realtà che noi riteniamo inadeguata e insoddisfacente è lo specchio del nostro essere. Ognuno ha il potere di cambiare le cose, di viverle con passione e amore, renderle belle e piacevoli; se si ama se stessi si ama anche ciò che ci circonda e con la volontà possiamo anche riuscire a cambiare tutto. Non posso che sperare che non sia Natale solo tre vote, ma SEMPRE, per tutte/i coloro che hanno a cuore la BELLEZZA, che è la linfa della VITA. Godiamo assieme di ogni istante, viviamo la nostra città, anche quando si spegneranno le luci, perché ci appartiene e ci rappresenta singolarmente.
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