Sardine all'Unical, Jasmine Cristallo: "Serve sforzo di coesistenza nel movimento per affrontare il nemico. Ripartiamo dal Sud"

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L'assemblea delle sardine cosentine all'Università della Calabria
  06 febbraio 2020 23:06

di GIORGIA RIZZO 

Giovani e meno giovani, esponenti del movimento delle sardine cosentine oppure attivisti e curiosi appartenenti ad associazioni, comitati e movimenti del territorio. 

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L'assemblea pubblica delle sardine cosentine all'Università della Calabria, tenutasi al DAM - Dipartimento Autogestito Multimediale, è composita. Sono passati poco più di dieci giorni dal risultato delle elezioni regionali in Calabria, dalla vittoria elettorale del centro destra capitanato da Jole Santelli. Dall'analisi del voto, secondo le sardine, emerge un altro dato importante: il "partito" che ha la maggioranza è quello dell'astensione. Insieme a quello della clientela, al quale appartengono tutti i lavoratori e le lavoratrici sotto ricatto. Sfiduciati dalla politica istituzionale, migranti che non hanno diritto al voto: c'è tutta una fetta di Calabria che sta al di fuori dello stesso gioco elettorale, dunque lontana dal suo risultato.

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Un resoconto che non lascia spazio a tentennamenti: incontrarci, costruire, lavorare, sono le parole chiave delle sardine in questa fase. Fatta l'analisi, bisogna rimboccarsi le maniche. E i temi caldi sono quelli del Sud, dai problemi ambientali, alle questioni del diritto allo studio, del lavoro. 

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C'è grande attesa per l'arrivo della coordinatrice regionale, Jasmine Cristallo, volto pubblico e mediatico del movimento ormai a livello nazionale, che, appena entrata, viene assaltata dai giornalisti. Solo dopo può iniziare l'assemblea. Non può mancare il riferimento ai dissapori maturati con il gruppo dell'Emilia - Romagna dopo le foto con Luciano Benetton, che Cristallo condanna. Parla di "sforzo di convivenza" perché, dice, "a sinistra è difficile, c'è sempre qualcuno che si sente più a sinistra di te. Passiamo dal dogmatismo al settarismo. Stiamo chiusi nelle nostre sedi a parlare di belle teorie, nel frattempo ci hanno preso il paese". E fa riferimento all'estrema destra; "Bisogna rimboccarsi le maniche. Il nemico è alle porte ed è ben attrezzato. Ricominciamo partendo dai temi del Sud, dal lavoro, dalle periferie".

La critica è poi al centrosinistra targato PD che "vince ai Parioli e perde a Torremaura", parlando di vero tradimento. L'appello, quindi, a chi non si è recato alle urne: "L'astensionismo non va condannato, va capito, dietro c'è qualcuno che urla perché non ce la fa più".

Dopo il suo intervento va via, lasciando la parola a Mario Sposato, esponente delle Sardine Cosentine ed organizzatore della piazza dello scorso 30 novembre in piazza Santa Teresa, come tiene a precisare. Interviene sul problema dell'emigrazione massiccia che porta molti calabresi ad abbandonare la propria terra in cerca di migliori condizioni lavorative e di vita. E propone i punti su cui discutere e da cui ripartire: diritto al lavoro e all'istruzione, che dovrebbero essere priorità per l'attuale amministrazione regionale. Poi, la necessità di infrastrutture, le proposte per una nuova legge regionale che al momento esclude dalla rappresentanza una fetta della popolazione calabrese. E poi una dura critica alla nuova proposta dell'Autonomia Differenziata, contro la quale il movimento delle sardine si scaglierà attraverso un appello alle istituzioni nazionali. Quindi si apre il dibattito, con la moderazione di Antonio Chiodi, che insiste sulle critiche e sulle proposte per il Sud e per il territorio. 

Il mare, quindi, sembra al momento tranquillo, nonostante gli accenni di burrasca che provengono da Nord. 

 

 

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