Sbarchi e Covid. L'USB si rivolge alla Santelli: "Invece di alimentare odio sociale faccia rispettare i protocolli"

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La bandiera dell'Usb
  14 luglio 2020 10:02

"Le dichiarazioni della Presidente  della Regione Jole Santelli fomentano la paura del “diverso” e  creano allarme sociale. L'arrivo dei migranti sulle nostre coste va gestito con lo stesso protocollo anti-covid previsto verso chiunque arrivi in  Calabria da qualsiasi parte del mondo", scrive così l'Unione Sindacale di Base (USB) di Catanzaro in una nota stampa riguardo il recente sbarco di migranti a Roccella Jonica, alcuni dei quali risultati positivi al coronavirus, e le conseguenti dichiarazioni del governatore Santelli.

LEGGI QUI. Sbarchi e Covid. Santelli: "Non possono arrivare persone che ci portano il virus. Chi protesta ha ragione"

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"Inseguire la pancia dell'elettorato al fine di ottenere consensi è ormai una pratica diffusa  da esponenti di quasi tutte le forze politiche. Crediamo che il governo regionale, invece di alimentare razzismo e odio sociale, debba fare rispettare i protocolli anti covid. Inoltre vorremmo sapere se nei luoghi di lavoro in generale e soprattutto nelle località turistiche o nelle aziende di raccolta, dove spesso i migranti lavorano  a pochi euro l'ora e soprattutto senza contratto, esistono analoghi controlli", continua la nota stampa del sindacato.

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"Come sempre si  tace sui potenti, si coprono i padroni che si arricchiscono sulla pelle del “diverso”  e si  criminalizzano gli ultimi della nostra società. Come federazione dell'USB di Catanzaro condanniamo le varie prese di posizione che rasentano la xenofobia e l'alimentazione di una guerra fra poveri e ci impegniamo, come fatto in questi mesi di lockdown, a metterci a disposizione di chiunque si trovi in uno stato di necessità", si legge nel comunicato stampa.

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"Purtroppo la crisi sociale che si aprirà da qui a breve, con lo sblocco dei licenziamenti, la mancanza di lavoro, e la difficile ripresa per carenza di investimenti verso i ceti più deboli  come previsto da molti analisti, sarà difficilissima e colpirà sia lavoratori migranti che italiani. Infatti secondo le stime, non della USB ma internazionali,  l’Italia è uno dei Paesi che saranno maggiormente colpiti dalla crisi economica 2020. In base alle previsioni , infatti, quest’anno il PIL italiano potrebbe arrivare a perdere fino oltre il 10%, di fronte a un dato pre Covid-19 che si attestava in rialzo dello 0,5%. Male anche sul fronte della disoccupazione, con un tasso che è visto in aumento nel 2020 al 13%", queste le cifre fornite dal sindacato.

"Forse più che ribellarci per 13 migranti positivi che vanno tenuti sotto osservazione e sventurati minori impauriti dalla situazione che si vedono intorno, dovremmo aprire un fronte di battaglia contro questi dati e contro chi ha creato questa crisi economica regalando soldi a padroni senza aver creato ancora oggi un solo posto di lavoro,  dati allarmanti per tutti. Senza contare che viviamo in una regione dove la maggior parte dei soldi regionali fanno  alle strutture private, il servizio sanitario è stato definanziato e la situazione sanitaria è alle stesse condizioni del pre-covid", si legge nella nota.

L'USB poi conclude: "Ultima considerazione che abbiamo sempre sostenuto: se la pandemia fosse scoppiata per prima in Calabria a quest’ora lungo i confini della regione il governo ci avrebbe ghettizzato con schieramento di esercito e polizia per non farci uscire, esempio palese di quello che sta accadendo ad Amantea. Come sindacato saremo pronti a difendere gli interessi di  tutti a prescindere dalla provenienza geografica o dal colore della pelle".

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