Sbarco a Sellia Marina, in manette due scafisti: traditi dai filmati registrati con i propri cellulari

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I profughi dopo lo sbarco a Sellia Marina
  03 ottobre 2019 18:24

Subito dopo lo sbarco dei 75 cittadini stranieri extracomunitari, avvenuto durante la notte del 2 ottobre scorso  a Sellia Marina  (LEGGI QUI)  sono scattate immediate le indagini e soprattutto le ricerche delle imbarcazioni e dei scafisti.

Come è noto le barche sono state individuate nello specchio di mare antistante Sellia, una barca a vela e un tender con il quale gli stranieri sono stati portati a terra. Poco dopo una delle Volanti dell’UPGSP della Questura, allertate dalla S.O. per le ricerche, a Catanzaro Lido aveva  due persone di sesso maschile, appiedate con fare sospetto.

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I due a seguito di perquisizione personale, sono stati  trovati in possesso di due zaini contenenti alcuni indumenti ancora bagnati, un paio di scarpe ancora intrise di sabbia, un paio di pinne nonché tre bandiere di cortesia per imbarcazioni, una di nazionalità turca, una di nazionalità americana e un’altra di nazionalità greca. Venivano rinvenuti, altresì, un tablet e tre cellulari.

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Le due persone, identificate a mezzo passaporto, sono state  accompagnate presso gli uffici della Squadra Mobile poiché sospettate, visto ciò che avevano, di aver avuto un ruolo attivo nello sbarco quali conduttori dell’imbarcazione. Le dichiarazioni concordanti rese da alcuni migranti e i filmati registrati da alcuni loro con i propri cellulari durante la traversata, confermavano i sospetti in relazione alla responsabilità dei due soggetti fermati dalla Volante in ordine al loro coinvolgimento come scafisti dell’imbarcazione con cui è avvenuto lo sbarco. Le informazioni acquisite dagli stranieri hanno consentito  di accertare che tutti i soggetti sbarcati erano partiti da un porto in Turchia nei pressi di Istanbul in data 25 settembre scorso. e che per il viaggio, avvenuto senza soste, avevano pagato circa 5.000 euro a testa consegnati da propri familiari o amici a terzi intermediari in Pakistan. Gli stranieri, tutti di nazionalità pakistana, durante tutto il viaggio sono rimasti stipati sotto coperta in condizioni di evidente precarietà. 

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I due fermati, pertanto, identificati per K.D. anni 39 e C.E. anni 19, entrambi ucraini, sono stati posti in stato di fermo di P.G. e condotti in carcere a disposizione della Procura della Repubblica di Catanzaro.

 

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