Scambio elettorale politico-mafioso, la Cassazione ordina nuovo Riesame per il sindaco di Cerva

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Il sindaco Fabrizio Rizzuti

Il primo cittadino Fabrizio Rizzuti si trova agli arresti domiciliari nell'ambito dell'operazione "Karpanthos". Accolta l'istanza degli avvocati Amedeo Bianco e Giovanni Merante

  11 aprile 2024 17:51

di STEFANIA PAPALEO

Il Tribunale della Libertà ne aveva rigettato l'istanza di scarcerazione, lasciando il sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti agli arresti domiciliari. Ma adesso la Corte di Cassazione rimette tutto in discussione. E, accogliendo il ricorso proposto nell'interesse del primo cittadino dagli avvocati Amedeo Bianco e Giovanni Merante, rinvia gli atti al Tribunale di Catanzaro, ordinando una nuova udienza davanti a una diversa sezione del Riesame e così annullando l'ordinanza impugnata.

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Scambio elettorale politico-mafioso la pesante accusa con la quale la Dda di Catanzaro ha spedito i carabinieri, all'alba del 22 settembre 2023, a bussare alla porta non solo del sindaco Rizzuti, ma anche dell'assessore Raffaele Scalzi e del consigliere Raffaele Borelli, nell'ambito dell'operazione  "Karpanthos" che ha coinvolto ben 52 persone (38 in carcere, 6 ai domiciliari e 8 con obbligo di presentazione alla P.G.) su tutto il territorio nazionale.

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Le ipotesi di reato a vario titolo ipotizzate nei loro confronti sono quelle di associazione di tipo ‘ndranghetistico, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti caratterizzate dalla disponibilità di armi, nonché di estorsione, rapina a mano armata, ricettazione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni, anche aggravati dalle modalità e finalità mafiose. Al centro della scena, due territori cerniera - non solo geograficamente - con la provincia di Crotone, ovvero Cerva e Petronà, comuni nei quali avrebbero operato "consorterie aggressive che soffocano l'economia", per dirla con il colonnello  Giuseppe Mazzullo, comandante provinciale dei carabinieri  cheha seguito le indagini, scaturite da un diverso procedimento aperto sull'omicidio Francesco Rosso avvenuto a Simeri Crichi nell'aprile 2015 e nel corso del quale  un dichiarante aspirante collaboratore di giustizia (poi dissuaso) tirò i ballo la cosca che controlla Petronà e zone limitrofe.

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Da lì gli accertamenti a cascata che travolsero anche Rizzuti e gli altri due amministratori, ritenuti coinvolti in quello scambio elettorale politico–mafioso dettato dal gruppo criminale di Cerva che avrebbe comandato anche sulla locale amministrazione comunale "in occasione delle elezioni del 2017, mediante il procacciamento di voti per alcuni degli indagati, all’epoca candidati ed eletti in quella tornata, poi riconfermati nelle consultazioni del 2022, in cambio della promessa di denaro e di una percentuale sugli appalti pubblici". Accusa che che gli è costata la misura cautelare degli arresti domiciliari, sulla quale, tuttavia, altri giudici dovranno pronunciarsi all'udienza che sarà fissata a breve.

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